La casa vacanze che accoglie ottomila disabili a stagione

CAORLE. Da casa marina all'hotel più grande e attrezzato di Caorle. La storia della casa "Bruno e Paola Mari", della diocesi di Vittorio Veneto, affascina e commuove.
Realizzata nel '46 come colonia per i bambini, è cambiata completamente nel corso dei decenni e oggi non è solo un hotel frontemare comodo e aperto a tutti, ma la più grande struttura ricettiva accessibile ai disabili sulla costa veneziana.
Negli anni 90, monsignor Bruno Pizzato aveva compreso che sarebbero arrivati sempre meno bambini, anche per il calo delle nascite. E pensò a qualcosa di diverso. Oggi, grazie al cavalier Piero Pine, che era il suo braccio destro e dirige da anni la struttura, sono disponibili 700 posti letto, più di tutti gli hotel della città, con ben 8 mila presenze di disabili a stagione nelle circa 20 stanze su misura per loro, con tutte le dotazioni e comfort necessari.
Lavorano una cinquantina di dipendenti, quasi tutti giovani studenti che hanno la possibilità di lavorare con vitto e alloggio, guadagnare i soldi per i loro studi e il loro futuro e imparare tanto. All'interno, sale per i bambini, per lo sport e altre attività ludiche e la chiesa del "Cuore Immacolato di Maria" con delle vetrate che sono un'opera d'arte. La struttura è aperta a tutti, naturalmente, e con 50 euro a persona è possibile avere una camera con pensione completa, senza contare lo sconto per i disabili. Fa da cornice un vasto e rigoglioso giardino e poi un comodo parcheggio in questo tratto di arenile alla fine di Caorle, nella parte est del litorale, a levante. Un luogo di pace, a una manciata di minuti dal centro di Caorle. «La spiaggia è davanti», spiega Pine, «e grazie al Consorzio arenili, per i disabili abbiamo un'area attrezzata con 139 ombrelloni. Da noi arrivano regolarmente gruppi organizzati, associazioni, da tutta Italia. Ma anche persone che vogliono stare tranquille, godersi il mare e un'atmosfera giovane e serena grazie al personale e alla sua disponibilità. Le nostre porte sono aperte davvero a tutti, normodotati e non, e ne siamo davvero molto orgogliosi». (g.ca.)
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