La canna sfiora i fili della media tensione pescatore di 69 anni muore folgorato

Alcide Geretto, pensionato di Sindacale di Concordia, non ha avuto scampo. Inutili i soccorsi. Lascia la moglie e due figli
DINELLO - DINO TOMMASELLA - CAORLE - PESCATORE FOLGORATO - LE FORZE DELL'ORDINE - DIETRO ALLA MACCHINA DEI CARABINIERI LA MACCHINA DEL PESCATORE
DINELLO - DINO TOMMASELLA - CAORLE - PESCATORE FOLGORATO - LE FORZE DELL'ORDINE - DIETRO ALLA MACCHINA DEI CARABINIERI LA MACCHINA DEL PESCATORE



Tocca con la canna da pesca i fili di media tensione e viene folgorato. È accaduto ieri alle 15 a Brussa, in via Dossetto. La vittima è Alcide Geretto, 69 anni, escavatorista in pensione e appassionato di pesca sportiva, residente a Sindacale di Concordia Sagittaria. Lascia la moglie e due figli. La salma è stata trasferita all’obitorio di via Mercalli a Portogruaro. Sul fatto indaga il pm della Procura di Pordenone Federico Facchin, sulla scorta degli accertamenti compiuti dai carabinieri della stazione di Villanova di Fossalta guidati sul posto dal comandante Muccin.

Geretto da qualche giorno si appostava a pescare all’inizio del Canale di Baseleghe, non lontano dall’idrovora Vallevecchia. Quelle valli erano come casa sua. Stava pescando in prossimità di alcune cavane. È arrivato sul posto con la sua Suzuki 16 arancione. Ha parcheggiato e si è diretto verso l’argine. Munito di più canne da pesca, ne ha sistemate tre sulla parte arginale più vicina alla strada bianca che collega la provinciale per Vallevecchia ad alcune abitazioni di via Dossetto. A piedi, impugnando un’altra canna, stava raggiungendo un piccolo ponticello in ferro distante una decina di metri dove avrebbe dovuto posizionarla. Non ha fatto in tempo.

L’attrezzo infatti ha toccato i fili di media tensione in quel punto più bassi della media, in una posizione dove la pesca non è vietata e nella quale tuttavia non sembrano esserci condizioni di sicurezza ottimali. Le stesse guardie hanno riferito ai carabinieri che sarebbe il caso di posizionare dei cartelli per evitare incidenti.

A dare l’allarme sono stati alcuni pescatori. Hanno provato a vedere se Alcide Geretto, riverso sul sentiero arginale a pancia in su, si riprendeva; ma è stato tutto inutile. Sono intervenuti gli operatori sanitari del Suem di Portogruaro, e i vigili del fuoco di Portogruaro.

La dinamica è parsa subito chiara ai carabinieri di Villanova di Fossalta. Si è trattato di un incidente. Geretto sembra essere morto all’istante. Il sostituto procuratore della Repubblica di Pordenone, Federico Facchin, ha fatto rimuovere la salma, che resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il magistrato potrebbe decidere di far eseguire l’autopsia. Fino a ieri sera però non erano stati interpellati medici legali.

Almeno 5 persone negli ultimi 30 anni hanno perduto la vita per incidenti simili nella zona. L’episodio più scioccante avvenne comunque nel maggio 2011, quando un altro residente di Sindacale perse la vita, sempre in territorio di Caorle. Quel giorno in via Villaviera a Castello di Brussa, il 21enne Maximilian Moro si trovava in compagnia di un amico: fu sufficiente che la canna si avvicinasse ai fili dell’alta tensione perché si generasse la scarica elettrica che lo uccise. —



Riproduzione riservata © La Nuova Venezia