La Biennale «padrona» del Palazzo

Baratta si assicura la gestione degli spazi della Mostra del Cinema
Il PalaGalileo sarà gestito dalla Biennale per tutto l’anno
Il PalaGalileo sarà gestito dalla Biennale per tutto l’anno
 
LIDO.
La Biennale «signora» e non più ospite degli spazi del Lido intorno alla Mostra del Cinema. Il Comune le ha infatti ceduto in concessione per nove anni l'attuale Palazzo del Cinema e il Palagalileo e per sette anni l'ex Casinò.
 Fino ad oggi la fondazione presieduta da Paolo Baratta poteva disporre degli spazi solo nel periodo estivo, da luglio a settembre, prima e dopo lo svolgimento del Festival, ma ora si cambia e il Comune revocherà anche la concessione alla Lido Eventi e Congressi, la società mista partecipata in maggioranza da Ca' Farsetti, con quote della stessa Biennale e di Promovenezia, che ha gestito in questi anni l'attività congressuale al Lido.  Sarà la Biennale a dover comunque garantire lo svolgimento delle manifestazioni previste per i prossimi mesi, ma poi si cercherà, evidentemente, un nuovo gestore: probabilmente lo stesso a cui verrà poi affidato anche il polo congressuale allargato che si costituirà con la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema, per la cui realizzazione ora si parla del 2013 e in pole-position c'è naturalmente la Est Capital di Gianfranco Mossetto che aveva già fatto sapere di essere interessata e che è ormai il deus ex machina di tutte le trasformazioni turistico-immobiliari che riguardano il Lido.  La decisione del Comune di cedere in concessione gratuita alla Biennale Palazzo del Cinema, Palagalileo ed ex Casinò (la cui nuda proprietà è ancora della società per la casa da gioco, che però vorrebbe venderla) è legato anche ai nuovi lavori di ristrutturazione delle sedi che la fondazione sta per avviare, anticipando la spesa, che dovrebbe essere a carico di Ca' Farsetti. Un restyling che per Baratta è indispensabile per non fare perdere credito a una Mostra del Cinema che dovrà ancora convivere con un cantiere al suo fianco e senza che sia ancora pronta la nuova sede. Un piano di recupero complessivo che non riguarderà solo la Sala Grande, riporttata alla sua veste storica - pur con tutte le innovazioni tecnologiche del caso - ma anche le facciata esterne, le scalinate e gli altri spazi contigui. Sull'ex Casinò si interverrà anche sulle coperture, per evitare ancora che, in caso di nubifragio, il palazzo che ospita anche gli uffici stampa venga allagato, come accaduto più di una volta durante l'ultima edizione del Festival. Guardianìa e manutenzione delle sedi passeranno per i prossimi anni interamente a carico della Biennale, che da una condizione di precarietà dei suoi spazi vissuta fino a pochi anni fa, sta passando a un forte consolidamento di essi in tutta la città. Interamente a sua disposizione la sede storica di Ca' giustinian, ma anche i Giardini e il nuovo Palazzo delle Esposizioni (ex Padiglione Italia) ora anche sede dell'Asac, ceduti in concessione sempre dal Comune. Poi c'è l'Arsenale, con gli spazi tradizionalmente ceduti in concessione dal Demanio militari - dalle Corderie alle Artiglierie, dalle Tese aslle Gaggiandre - e ora anche con le Sale d'Armi, che saranno restaurate e dove saranno realizzati nuovi padiglioni stranieri. Una vera politica di espansione illuminata, condotta da Baratta per rendere sempre più permanenti le attività della sua Biennale.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia