Jesolo, sempre più chioschi aperti e ristoratori pronti a investire in nuovi locali
Quattro imprenditori apriranno a breve due locali a Cavallino e Caposile, altri due entro il 2023. «Grande attenzione al cliente e al nostro staff»

JESOLO. Domenica di sole e voglia di primavera sul litorale. Da Jesolo a Caorle, Cavallino Treporti e Bibione, tanti pendolari sono tornati a passeggiare sul lungomare e a prendere il primo sole post invernale grazie al cielo incredibilmente terso. E nuovi imprenditori si preparano a investire nella ristorazione sul litorale.
Ormai a Jesolo stanno riaprendo i chioschi, dal Tango al Baita al Mare, Zio Berto, Beach Bar. Davanti a un caffè sulla spiaggia, l'artista jesolano Carlo Pecorelli ha fatto capolino in cerca di nuove ispirazioni per le sue sculture. E poi tanti a prendere il sole sulle panchine o le dighe. Jesolo è stata presa d'assalto ieri anche con qualche turista e i pendolari alla ricerca di un appartamento per la stagione ancora piena di incognite.

Intanto, il litorale e l'immediato entroterra tornano luogo in cui investire in nuovi locali e catene. Mentre pandemia e rincari energetici rallentano il rilancio economico, c’è chi non si ferma e sfida il mercato puntando a moltiplicare il proprio business nel mondo della ristorazione. Fabrizio Calvani, Serena Guarato, Marco De Nardi e Domenico Zambito sono quattro esperti imprenditori trevigiani intenzionati a lasciare il segno nel settore del fast food all’italiana. Oltre al già noto locale del litorale, il Cocorico di via Bafile al lido di Jesolo, i quattro imprenditori della Marca inaugureranno ad aprile l’Adriatico all’Union Lido del Cavallino e, a fine estate, il Cocogrill a Caposile, ex Cucumangi, «con l’idea poi di lanciare altri due locali, sempre nel litorale veneziano per l’estate 2023. L’originalità della proposta di Calvani, Guarato, De Nardi e Zambito ruota attorno a una cucina di qualità che esalta la tradizione. Quindi piatti locali, del territorio, cucina dai tipici sapori veneti».
Ma la caratteristica peculiare è una visione “olivettiana” nei riguardi dei propri dipendenti. «Lo staff è considerato più che una risorsa sulla quale investire tempo e denaro», spiegano, «nei ristoranti, infatti, verranno realizzate le foresterie dove i lavoratori potranno fermarsi a dormire, soggiornandovi anche tutta la stagione, o a riposare. Non solo. La grande attenzione per lo staff si sostanzia anche in una scuola di cucina, riservata appunto al personale, che garantirà ancor più la qualità del servizio. Crediamo fermamente che la felicità dei collaboratori sia il fattore determinante nella scelta che i clienti fanno», concludono seguendo gli insegnamenti dell’imprenditore illuminato, Adriano Olivetti, «un posto dove regna l'armonia e la motivazione è un posto dove si trascorre il tempo più volentieri. È il vero concetto della sostenibilità sociale e ambientale. E così la sfida è partita».
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