Jesolo, l'ultima mareggiata ha danneggiato tre km di spiaggia

JESOLO. Erosione a Jesolo, storia di un disastro annunciato. E adesso si teme per i campeggi del lido Est e addirittura le abitazioni. Nicola Manente di Forza Jesolo denuncia: «La spiaggia sta scomparendo non solo in Pineta, ma per almeno tre chilometri di costa». Praticamente all’altezza del camping Malibù il mare ha mangiato la spiaggia. Per la lista civica Tutti per Jesolo, fedele al sindaco, Alessandro Perazzolo lancia un appello: «Dobbiamo tentare una misura eccezionale di protezione. Proviamo con i Reef Ball che si vogliono già sperimentare nel tratto davanti al villaggio Marzotto. Non abbiamo scelta o non ci sarà tempo. Ci abbiamo sempre creduto e al Tropicarium Park con Mauro Rigoni abbiamo anche organizzato un convegno».

Manente ha fatto una camminata lungo il litorale est. E la sua analisi è stata disarmante, «Per la prima volta», dice, «abbiamo visto le massicciate distrutte da una piccola mareggiata: si sta aprendo un varco verso l’entroterra all’altezza del camping Malibù. La prima cosa da fare è un incontro urgente tra il sindaco, Valerio Zoggia, e il presidente della commissione regionale competente, Francesco Calzavara. La forza che tra giovedì e venerdì spingeva le onde sulle protezioni era mediamente debole e soffiava un leggero vento di scirocco».
«Gli ingenti danni sono il disastroso risultato di queste continue piccole mareggiate che si riversano su di un territorio dove, da oltre vent’anni, non viene attuato alcun intervento strutturale di difesa della costa. Nell’ultimo decennio il Consorzio Venezia Nuova e la Regione hanno operato attraverso ripascimenti spot dove la sabbia veniva portata nei tratti più colpiti, anche in piena stagione estiva, come in luglio scorso, con conseguenti disagi ai turisti e danni economici agli operatori».

«La prima preoccupazione va», conclude, «va agli operatori turistici e al turismo della Pineta di Jesolo. La nostra vera paura è invece che, con le inevitabili prossime forti mareggiate, l’acqua del mare sfondi in alcuni tratti le barriere a difesa dell’arenile andando a danneggiare le abitazioni. Il tratto danneggiato si è esteso a 3 km. di costa, a ridosso della Pineta, e, per la prima volta, sono state divelte le barriere artificiali, posizionate tra gli anni 1999 e 2002 con l’ultimo-importante intervento eseguito sotto l’occhio vigile del Consorzio Venezia Nuova. Inoltre, in alcuni tratti, dopo esser stati sepolti quasi dieci anni fa sotto quasi due metri di sabbia, sono riaffiorati i sacchi di contenimento posizionati a loro spese da Consorzi e Stabilimenti della Pineta».
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