Jesolo, chiuso il Crazy Cocktails, il locale della sparatoria
Il piano urbanistico prevede che lì venga realizzata una palazzina. La titolare Valentina Livecchi: «Ho paura che lo sparatore ritorni per farmi del male»

Chiuso il Crazy Cocktails di via Verdi, per Valentina Livecchi finisce così un’esperienza segnata purtroppo dalla sparatoria del 27 luglio scorso, quando un tunisino era entrato nel locale sparando ad altezza uomo per colpire un connazionale in un regolamento di conti nello spaccio. Ora che è stato preso mentre stava cercando di fuggire in Francia ed è stato estradato e interrogato dal giudice, la ragazza ha paura: «Non vorrei che tornasse per farmi del male».
Il piano di destinazione d’uso ha previsto che all’hotel Oceanic, sotto il quale si trova il locale della Livecchi, sia realizzata una palazzina residenziale turistica. E così anche “Vale”, come tutti la conoscono, ha dovuto chiudere i battenti e già riaprire un nuovo locale in piazza Torino, via Altinate, il Crazy 101 Mohito.
Guarda al futuro, Valentina che non nasconde però le sue paure alla luce di quanto sta accadendo. «Quell’uomo ha detto con il suo legale di non aver sparato e di essere stato addirittura lui a essere colpito, quindi di essersi difeso», ricorda riferendosi all’interrogatorio del 28enne Jazine Absi, «Robe da matti. Io l’ho visto quella notte che sparava e con me almeno 70 persone che si trovavano nel locale. Non siamo stati chiamati a ribadirlo, finora, ma è così e tutti lo possono confermare. Per il resto io ho fatto un riconoscimento facciale e ho paura, vorrei essere tutelata visto quello che sta accadendo. Magari tra un po’ esce ed è di nuovo in giro».
«Quell’episodio è stato superato» conclude, «i miei clienti hanno dimenticato, sono affezionati a me e al locale. Vorrei riaprirne un altro in quella zona e poi al centro del lido oltre a quello in piazza Torino. Ma vorrei una Jesolo più sicura, anche con l’esercito se serve. Io non ho nulla da temere, lavoro bene, ho bella gente. I controlli, il fiato sul collo a chi non rispetta la legge sono l’unica soluzione e se vengono presi a fare qualcosa che non va c’è il carcere o devono essere mandati via».
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