Jesolo, catturato dopo la sparatoria con la polizia il capo della banda che uccise Bardella

JESOLO. Giustizia è stata fatta e anche l’ultimo pericoloso omicida che tolse la vita allo jesolano Roberto Bardella nel dicembre 2016 in un quartiere malfamato di Rio è stato arrestato in Brasile in questi giorni.
Lo hanno titolato a caratteri cubitali vari quotidiani, tra cui il giornale “O dia” e anche “G1” del gruppo Globo. Hanno dato ampio spazio alla notizia di cronaca sottolineando più volte il coinvolgimento di uno dei rapinatori nell’omicidio del turista jesolano, dimostrando che gli investigatori della Omicidi e le forze di polizia brasiliane in generale non hanno mai interrotto le indagini per assicurare alla giustizia i veri responsabili di quel terribile delitto.
La polizia ha dunque arrestato martedì scorso Wagner Moreira Rodrigues Silva, “Guinin”, leader di un sodalizio criminale a Morro dos Prazeres e Fallet-Fogueteiro, a Santa Teresa, nella zona centrale di Rio. Stavano tentando di rubare un carico di telefonini in un’operazione rocambolesca che avrebbe comportato anche l’utilizzo di armi pericolose con il rischio di coinvolgere altre persone innocenti.
Insieme a lui sono stati arrestati anche Patrick da Silva Barros e Allan Souza Chagas. Il quarto bandito, ancora non identificato, è morto successivamente in ospedale per le ferite riportare in seguito allo scontro a fuoco con la polizia. E proprio Wagner è uno degli autori dell’omicidio dello jesolano Roberto Bardella, dal quale si salvò per miracolo il cugino di Fossalta di Piave, Rino Polato. I tre arrestati, rinchiusi in carcere, sono ritenuti responsabili dei crimini di tentato furto, resistenza e associazione a delinquere.
Secondo le indagini della polizia brasiliana, il gruppo si stava preparando a rubare un carico di cellulari a Olaria, nella zona nord di Rio, quando sono stati intercettati a bordo di un’auto rubata dagli investigatori brasiliani.
Nel dicembre 2016, Wagner Moreira Rodrigues Silva era stato il principale responsabile della morte di Roberto Bardella, cittadino di Jesolo che con il cugino Rino Polato era entrato per errore nella favela Morro dos Prazeres in sella alla moto.
Un viaggio in Brasile, tappa principale di un tour in Sud America che è finito nel sangue.
Wagner era anche attivo nello spaccio di droga a Prazeres e era a capo di una banda di rapinatori. È stato in prigione fino a dicembre 2020, dopo aver beneficiato di un permesso a Natale, poi in fuga e latitante e ancora dedito alle attività criminali. I tre arrestati risponderanno adesso dei crimini di tentato furto, resistenza e associazione a delinquere e non sarà facile per loro uscire di galera con queste pesanti accuse. La polizia ha sequestrato anche due revolver, una pistola e una granata, oltre al veicolo utilizzato per la rapina.
A Rio de Janeiro, dove vive da alcuni anni, l’imprenditore di Jesolo Mino Guzzolin ha raccontato che la notizia dell’arresto in Brasile ha destato molta impressione e solidarietà alla famiglia di Jesolo che ha subito quel tragico lutto.
«La morte di Roberto», racconta dalla sua casa di Rio l’imprenditore jesolano Mino Guzzolin, «ha colpito la comunità che ama molto l’Italia e che alla morte del 52enne agente immobiliare aveva espresso la sua vicinanza alla famiglia e a tutta l’Italia. I giornali hanno subito dato notizia che la polizia aveva preso finalmente l’ultimo e vero capo della banda che materialmente aveva ucciso il povero Bardella. E hanno spiegato che si trattava di un criminale conosciuto e ricercato, a capo di una banda dedita ai furti di camion per poi rivenderne il carico e gravi reati di ogni genere». —
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