Ittiturismo, la Regione a Chioggia
Visita della quarta Commissione. Le richieste dell'Ascom
CHIOGGIA.
Regole chiare e non penalizzanti per l'ittiturismo. Lo hanno chiesto gli operatori del settore ai componenti della Quarta commissione del consiglio regionale che, la scorsa settimana, ha fatto tappa a Chioggia per toccare con mano questa nascente realtà economica. Una visita programmata in vista della discussione in aula della nuova legge regionale che tratterà, tra l'altro, proprio la «spinosa» questione dell'ittiturismo che, in mancanza di norme proprie, viene equiparato a una vera e propria attività di ristorazione, malgrado i presupposti ambientali e lavorativi completamente diversi. I commissari, presieduti da Davide Bendinelli, hanno visitato i casoni della laguna e le bilance della diga, simulando una giornata tipo in un'attività ittituristica. «Perfino i commissari - commenta Enrico Boscolo Lisetto, titolare dell'ittiturismo «Al casone» e rappresentate del settore in Ascom - sono rimasti esterrefatti davanti alle contestazioni, di natura fiscale e ambientale, che ci vengono mosse, di volta in volta, dagli organi ispettivi. Paragonarci ai ristoranti è assurdo, basta fare un giro in laguna per capire quali sono le nostre caratteristiche. La nuova legge non risolverà tutti i problemi, ma ci darà delle garanzie. Di certo faremo notare che obbligarci a lavorare con prodotto pescato da noi è assurdo, perché vorrebbe dire chiudere per tutto il periodo di fermo biologico».
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