Ipertrofia prostatica 200 nuovi casi in 10 mesi «Malattia sottovalutata»
chioggia
Duecento nuovi casi di ipertrofia prostatica benigna in 10 mesi. Questi i numeri importanti su cui pone l’accento il primario di Urologia dell'ospedale di Chioggia, Antonio Longo. Una malattia, spesso sottovalutata, che può colpire gli uomini dopo i 50 anni, senza segnali specifici nella prima fase.
«Da quando ho preso servizio a Chioggia nello scorso ottobre», spiega il primario, «abbiamo curato 200 pazienti con ipertrofia prostatica benigna, di cui 140 con terapia medica e 60 con intervento chirurgico. Evidentemente la patologia viene sottovalutata anche nel territorio di Chioggia, per questo ricordo agli uomini di insistere molto sulla prevenzione, sia rispettando corretti stili di vita, facendo a esempio attenzione all’alcol e seguendo una dieta mediterranea povera di carne rossa e di grassi di origine animale, sia eseguendo in accordo col proprio medico di famiglia una visita annuale di controllo dopo i cinquant’anni. Se la visita urologica riscontra la patologia, il medico prescrive per alcuni mesi un trattamento farmacologico, che nella maggior parte degli uomini porta buoni risultati. Quando il risultato stenta a arrivare e aumentano i disturbi, come la difficoltà a urinare o al contrario, la frequenza nella minzione anche di notte e in piccole quantità, si concorda il trattamento chirurgico».
In questo caso esistono due tipi di operazione, in base alla dimensione raggiunta dalla prostata: quando la ghiandola raggiunge i 60-70 grammi, si opta per la resezione endoscopica (si entra dall'uretra, si toglie solo la parte centrale, senza nessun taglio), quando supera gli 80 grammi si procede con la prostatectomia retropubica (si incide il basso ventre, si entra per la vescica e si toglie l’adenoma). L’asportazione totale della prostata si effettua solo in caso di tumore maligno. —
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