Invasione di meduse, scatta l'allarme a Jesolo
Decine di persone si sono rivolte al pronto soccorso. «Non sono pericolose»
JESOLO.
Invasione di meduse, è allarme sulla spiaggia di Jesolo. Piccole, insidiosissime e urticanti, le meduse quest'anno sono una spina nel fianco della stagione balneare a Jesolo, come lungo il litorale della costa veneziana. Ma è a Jesolo che è esplosa la fobia, con decine di bagnanti che si sono rivolti al pronto soccorso per farsi medicare o alleviare il dolore. Alcuni giorni fa il medico del reparto jesolano, l'esperto dottor Fausto De Ferra, ha dato alcuni consigli. Niente ghiaccio o acqua fredda e dolce, meglio piuttosto lavare le parti del corpo sfiorate dai piccoli tentacoli con dell'acqua salata. Nel caso degli occhi è meglio subito rivolgersi ad un medico. L'importante è fare attenzione, indossare magari maschera o occhialini, evitare tuffi senza osservare bene lo specchio d'acqua. In questi giorni il fenomeno è aumentato. Andrea Tomei, consigliere comunale e provinciale, ma soprattutto biologo esperto, ha indossato maschera e pinne per un sopralluogo in mare. Lui stesso si è imbattuto in una piccola medusa subendo il suo «tocco bruciante». «Per prima cosa voglio tranquillizzare i turisti - spiega - queste meduse non sono pericolose ed il dolore dura solo poco tempo. L'aumento è da attribuire alle temperature elevate anche dell'acqua, alle correnti che le portano a riva, poi alla pesca intensiva che ha eliminato molti dei loro predatori, quali tonni, pesci spada, anche tartarughe marine». «Sono due le specie che in questo periodo popolano il nostro litorale - aggiunge il biologo - e sono la Pelagia Noctiluca e la Carybdea Marsupialis. Sono piccole meduse che hanno potere urticante più elevato della Rhizostoma Pulmo, ossia della medusa di grandi dimensioni che di solito vediamo nel nostro mare e che spesso capita di vedere piaggiata. L'acqua salata consente di alleviare il dolore in breve tempo, concordo con l'utilizzo dell'acqua di mare per lavare le parti colpite almeno nei casi meno gravi». (g.ca.)
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