Intervento al cuore con una tecnica speciale

Una procedura chirurgica raramente utilizzata in Italia, e poche decine di volte nel mondo, ha permesso di risolvere i problemi cardiaci di un paziente ricoverato all’Ospedale dell’Angelo, salvandogli così la vita.
Un nuovo intervento “complesso” che ha visto collaborare il personale di Cardiochirurgia ed Emodinamica con successo risolvendo un problema legato alla valvola cardiaca del malato. Una procedura che richiede il massimo della specializzazione e della integrazione. «All’ospedale di Mestre le équipe di Cardiochirurgia e di Emodinamica operano costantemente affiancate, in particolare in questi interventi complessi», sottolinea il direttore generale della Usl 3, Giuseppe Dal Ben. «Professionalità e sinergia sono il tratto distintivo di un ospedale che ribadisce il livello raggiunto ogni volta che si presenta una sfida di eccellenza».
Un intervento particolarmente complesso che, come spiega il primario di Cardiochirurgia, Domenico Mangino, partiva dalla necessità di sostituire la valvola mitralica artificiale inserita già otto anni fa nel cuore del paziente tra l’atrio e il ventricolo sinistro. «Era stata colpita da un’infezione (endocardite) e la valvola era in pratica distrutta. Avremmo dovuto intervenire chirurgicamente dal torace del paziente, entrare nel cuore praticando un piccolo taglio nel vertice basso del ventricolo sinistro, per poi risalire attraverso il ventricolo verso la valvola e sostituirla. Sulla nostra strada, però, si frapponeva un bypass già in precedenza installato a ridosso del cuore. Non restava che cercare una tecnica e un percorso alternativo. Dovevamo arrivare al cuore in emodinamica, cioè con sottilissimi cateteri spinti e guidati attraverso vene e arterie. Quanto al percorso, abbiamo deciso di seguire, come via di ingresso al cuore, dapprima la vena femorale, partendo dall’inguine, e poi la vena cava inferiore».
Agli emodinamisti Grassi e Caprioglio, e al cardiochirurgo Renier è stato affidato il compito di arrivare al cuore. Una lunga serie di passaggi che hanno permesso di risolvere la problematica, sfruttando i vari cateteri e quindi arrivando all’atrio sinistro, là dove si trovava la valvola distrutta. La nuova valvola è stata impiantata sulla precedente, ripristinandone la funzionalità, secondo la tecnica della valvola dentro valvola. Durante tutto l’intervento il cardioanestesista, il dottor De Cosmo, ha guidato i colleghi seguendo tutti i passaggi con l’ecocardiografia dal vivo. (s.b.)
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