Intascavano prestazioni non fatte truffa all’Usl per trentamila euro

CHIOGGIA. Il medico prescrive un ciclo di terapie, il paziente si rivolge al poliambulatorio convenzionato. Nel corso del ciclo terapeutico, lo specialista conviene sul fatto che il numero di sedute possa essere ridotto visto il miglioramento delle condizioni del paziente. Ma il poliambulatorio, in sede di richiesta di rimborso delle prestazioni all’Usl, non esplicita che il ciclo di terapie è stato ridotto, chiedendo invece il pagamento dell’intero periodo di cure. È questo il meccanismo che viene contestato dalla Procura della Repubblica di Venezia al Poliambulatorio Vespucci srl, con sede a Sottomarina in via Vespucci. Il pubblico ministero Stefano Buccini ha chiesto il processo per Maria Giovanna Quaranta, in qualità di legale rappresentante del centro medico convenzionato con l’Usl. L’accusa per lei è di truffa.
Ieri in tribunale a Venezia era fissata l’udienza preliminare davanti al gup David Calabria, ma è stato disposto un rinvio a causa di un difetto di notifica. Tutto è stato quindi rimandato ad aprile, quando il giudice per l’udienza preliminare dovrebbe prendere la decisione rispetto alla richiesta del pubblico ministero.
I fatti contestati dalla Procura veneziana, in seguito alle indagini condotte dalla Compagnia di Chioggia della Guardia di Finanza, risalgono al periodo compreso tra il 2011 e il 2013. In particolare i rimborsi chiesti dal Poliambulatorio Vespucci srl all’allora Usl 14 - oggi confluita nell’Usl 3 Serenissima - per le prestazioni terapeutiche su cui si innestano le accuse della Procura ammontano a circa 30mila euro. Ci sarebbe infatti una mancata corrispondenza tra le prestazioni in convenzione effettivamente erogate ai pazienti del poliambulatorio di Sottomarina e quelle rimborsate dall’azienda sanitaria. I numeri tornerebbero, invece, se si confrontano le prestazioni programmate a priori (prima quindi dell’inizio del ciclo) e quelle rimborsate.
La truffa si innesterebbe proprio nella differenza tra i soldi richiesti dal Poliambulatorio all’Usl e le prestazioni realmente effettuate in convenzione con il servizio sanitario nazionale e, quindi, rimborsabili dalla stessa Usl alla struttura medica di Sottomarina: i 30mila euro, appunto, contestati dal pubblico ministero Stefano Buccini che ha chiesto di processare la legale rappresentante del Poliambulatorio. La decisione spetterà al giudice per l’udienza preliminare ad aprile.
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