Intascava le polizze Agente Ina a giudizio

DOLO. Aveva incassato 1.056.200 euro di polizze che avrebbe dovuto versare alla compagnia di cui era consulente assicurativo, l’Ina Assitalia. Invece si è intascato ben 623.300 di quella somma, solo in parte “girata” a Ina-Assitalia, raggirando tanto la società quanto i suoi clienti, tutti dell’Alta Padovana. Finito sotto inchiesta per truffa pluriaggravata e continuata oltreché per appropriazione indebita con l’aggravante di abuso di relazioni d’ufficio e di prestazione d’opera, ora non potrà evitare il processo Nicola Chierigato, 39 anni, consulente assicurativo residente a Dolo in via Stradona 66. La prima udienza è stata fissata al Tribunale di Cittadella per il prossimo 20 febbraio: a citarlo davanti al giudice, il pm padovano Sergio Dini che ha coordinato l’inchiesta.
«Il gioco d'azzardo era diventata una febbre, non riuscivo più a controllarmi. I fatti di cui mi si accusa risalgono a tre anni fa e ho ammesso le mie responsabilità... Mi risulta che le persone a cui sono mancati dei soldi siano state risarcite dalla stessa compagnia assicurativa. Ora lavoro come cameriere part-time in un locale della zona e spero di ripartire con la mia vita, dopo il processo», aveva dichiarato lo stesso Chieregato al nostro giornale sei mesi fa quando il caso era esploso. Quei soldi - per intero o in parte - sono svaniti su un tavolo da gioco o sono stati ingoiati dalle “macchinette mangiasoldi” del Casinò di Venezia frequentato da Chieregato, in quattro anni, per almeno 600 volte come risulta dagli accertamenti della Guardia di Finanza.
I fatti contestati sono spalmati in un arco di tempo che inizia nel 2004 e termina nel 2010. Sub-agente dell’Ina Assitalia di Castelfranco con un ufficio distaccato a Carmignano di Brenta, il veneziano era stato smascherato da un superiore, l’agente generale Ina Giambattista Coletti che controllando i premi delle polizze si era accorto di ammanchi e mancati versamenti. Da qui la scoperta che una quota dei soldi erano finiti nelle tasche di Chieregato. Immediata la denuncia, mentre la compagnia aveva provveduto a ripianare il buco. Consistenti le somme trattenute: da 4 mila a 12.600 euro in un caso; in un altro a fronte di 104 mila euro, consegnati per una polizza, il consulente aveva rubato ben 47 mila euro versando solo il resto; in un’altra occasione Chieregato aveva rubato 125 mila euro su 180 mila a lui affidati.
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