Intasca soldi dell’azienda condannato a risarcire

JESOLO. Dipendente “infedele” condannato a risarcire la Ibif srl di Jesolo. L’agente di commercio B.B. si era appropriato di oltre centomila euro di spettanze dell’azienda con sedi a Jesolo e Venezia, leader nella distribuzione di bevande. Aveva trattenuti i pagamenti di clienti e falsificato assegni. Il Tribunale di Venezia ha accolto integralmente la domanda di Ibif s.r.l., condannandolo al pagamento in favore della stessa Ibif di 71.151,88 euro, oltre interessi e spese legali. A tale importo si aggiunge la somma di 24.559,26 euro già oggetto di precedente condanna del Tribunale e altri importi minori che ha già restituito.
Respinta completamente la difesa dell’agente il quale aveva affermato che le somme di cui si era appropriato sarebbero state provvigioni maturate negli anni e non corrisposte dall’azienda. Il giudice Maddalena Bassi ha precisato che «le dichiarazioni rese da B.B. appaiono contraddittorie alla luce della documentazione ove espressamente dichiara e riconosce di essersi indebitamente appropriato di un dato importo relativo agli incassi trattenuti dai clienti».
Nell’estate 2015 una banca aveva bloccato il pagamento di un assegno di circa 8.000 euro che recava il nome dell’agente come beneficiario, ma sembrava contraffatto. Sono così iniziate le verifiche con la scoperta che l’agente modificava gli assegni ricevuti in pagamento dai clienti, sostituendo il nome dell’azienda con il suo. Per non destare sospetti, tratteneva poi l’intera somma, ma ne consegnava una piccola parte all’azienda, in contanti o con assegni circolari che lui stesso richiedeva alla propria banca, facendoli risultare come acconti ricevuti dai clienti. Poi la scoperta dell’assegno falsificato male, il licenziamento immediato, mentre pende al Tribunale di Venezia anche un procedimento penale per falso e appropriazione indebita aggravata. Lui, intanto, ha iniziato a lavorare per una ditta concorrente. (g.ca.)
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