Incubo WindJet per 360 bloccati all’aeroporto

Le proteste sono iniziate sabato nel cuore della notte, quando i primi passeggeri che si dovevano imbarcare sul volo per Catania della WindJet sono giunti al Marco Polo. Sono arrivati alcune ore dopo che la compagnia di volo siciliana aveva deciso di non volare più e di tenere a terra tutti gli aerei. Qualcuno lo sapeva, ma per la gran parte è stata una sorpresa. E, ovviamente, l’aeroporto di Tessera si è animato: chi protestava a voce alta; chi chiedeva informazioni; risposte che non c’erano; responsabili delle forze dell’ordine svegliati nel cuore della notte per il timore che il “pacco” WindJet si trasformasse in un problema di ordine pubblico. E ieri con il passare delle ore e l’aumento dei viaggiatori presenti in aerostazione (quelli del volo delle 9 diretto a Catania e quelli non partiti la sera prima), la tensione e il caos sono saliti, e parecchio. La polizia ha chiesto rinforzi per presidiare la zona partenze. Ma, nonostante molti passeggeri fossero inviperiti, tutti hanno mantenuto abbastanza la calma con la speranza di trovare un posto in qualche volo di altre compagnie; poi si sono rassegnati, attendendo i voli speciali di Alitalia.
Alla fine circa 360 passeggeri se ne sono andati via ieri nel cuore della notte: una sessantina di loro attendevano al Marco Polo dal giorno prima.
«Quando alla radio ho sentito che WindJet fermava tutti gli aerei non ci volevo credere. Ho pensato che, comunque, avrebbe portato a destinazione i passeggeri che hanno acquistato i biglietti per i collegamenti di oggi (ieri ndr). Invece eccoci qua, con poche informazioni, con la speranza di partire prima o poi e con famigliari che aspettano», dice Marcella Benvegnù, padovana di origini, ma residente a Gorizia, che deve raggiungere Catania dove ha i figli in vacanza. «Ho acquistato il biglietto un mese fa per evitare brutte sorprese e invece devo bivaccare in un aeroporto».
«È una vergogna che in un paese civile si consenta a una compagnia di comportarsi in questo modo, con centinaia di migliaia di viaggiatori da trasportare», sbotta Piero Grossi, che deve raggiungere la Sicilia. «Io non parto per divertimento, ma mi devo spostare per lavoro. Ma l’Enac in questi mesi dov’era? Quando sono stati bloccati i voli a Malta doveva immediatamente dire basta a WindJet e organizzare il resto dei voli venduti con altre compagnie. Eppure non è la prima volta che deve gestire il fallimento di una compagnia aerea».
Molti viaggiatori, mentre attendono di conoscere la loro sorte o sono in fila davanti ai banchi di altre compagnie nel tentativo di strappare un biglietto in extremis, controllano su tablet e smartphone il sito di WindJet. E la rabbia sale ulteriormente. «Ma è mai possibile che, nonostante la società sia praticamente fallita e non faccia volare gli aerei, continui a vendere biglietti sul sito? Ma nessuno controlla? Per me questa si chiama truffa», dice a gran voce Maria Scala, studentessa universitaria a Padova e originaria di Messina. «Ho guardato anche prima con l’iPad, sul sito WindJet: tutto continua come se nulla fosse. Ho lasciato decine di messaggi sul link Assistenza: mi avessero chiamato una volta. Poi sono passata agli insulti. Non meritano altro».
Poi le informazioni di Alitalia e di Save sull’organizzazione di voli straordinari che in serata hanno portato a destinazione i viaggiatori, diversi dei quali sono rimasti al Marco Polo quasi 24 ore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia