Inchiesta “Vetro Nero”: le vetrerie pagano il Fisco e possono patteggiare
Ha pagato il suo debito con il fisco (circa 500 mila euro, sanzioni comprese) ed ha così potuto patteggiare 6 mesi di pena Roberto Aseo, titolare di una delle otto vetrerie di Murano (Cam Vetri d’Arte) finite due anni fa al centro dell’indagine della Guardia di finanza “Vetro nero”, che ha portato il pubblico ministero Stefano Buccini a contestare ai legali rappresentanti delle vetrerie un’evasione per 5,4 milioni di euro, tra il 2013 e il 2018. Secondo la ricostruzione dell’accusa, i pagamenti dei clienti stranieri finivano attraverso un pos “privato” nel conto corrente di un mediatore, che provvedeva al ristorno in contanti trattenendo per sé una percentuale del 5 per cento.
Accertato l’avvenuto saldo al Fisco da parte di Aseo, ieri il giudice per le udienze preliminari Andrea Battistuzzi ha convalidato l’accordo tra accusa e difesa sulle pene. Come già in passato per altre vetrerie. Data la crisi dell’ultimo anno, è stato invece concesso altro tempo per poter vendere un appartamento e poter poi mettersi in regola, a Elisabetta Bianchini e Leone Panisson, della Bisanzio Gallery. «C'è una discrasia tra la norma penale (che obbliga a saldare le pendenze con il Fisco per poter patteggiare) e quella tributaria (che permette una rateizzazione, oltre i termini del procedimento penale)», osserva l’avvocato difensore, il docente tributarista Loris Tosi, «il pm Buccini ha riconosciuto le oggettive difficoltà del momento e concesso del tempo la liquidazione delle pendenze». —
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