Incendio distrugge un’azienda Paura per la nube, hotel evacuato

Le fiamme hanno colpito il capannone della Lormin, una ditta che fabbrica prodotti per capelli Sul posto numerose squadre dei vigili del fuoco per domare il rogo. Si indaga sulle cause
Di Carlo Mion

Le fiamme si sono portate via 33 anni di sacrifici, idee, intuito e lavoro. Si sono divorate un’azienda che funzionava e che aveva mercato, la Lormin di via Murialdo a Marghera. La piccola ditta confezionava e metteva sul mercato prodotti professionali per i capelli. Un incendio scoppiato intorno alle 8.10 di ieri, difficile da spegnere considerate le notevoli quantità di contenitori in plastica bruciati e che ha creato non poco panico a Marghera vista la nube di fumo che si è alzata dal fabbricato che sorge alle spalle dell’Hotel Bella Aurora e della concessionaria “Auto Carraro”. Le fiamme sono state domate completamente poco prima delle 14. Impegnati una quarantina di vigili del fuoco di Mestre, Padova e Treviso e una quindicina di mezzi.

A dare l’allarme per primi sono stati i responsabili dell’hotel “Bella Aurora” che sentito uno strano odore sono usciti in strada e hanno visto del fumo uscire dal fabbricato che ospita la Lormin di proprietà del trevigiano Massimo Manente, 55 anni, di Preganziol. Scende dalla sua abitazione si trova a poche centinaia di metri anche Srefano Mazzetto, uno dei didependenti della ditta, L’uomo cerca di raggiungere il fabbricato per capire cosa sta succedendo. Il calore e il fumo però gli impediscono di entrare. Nel frattempo sono stati avvisati i vigili del fuoco di Mestre, la prima squadra arriva in pochi minuti. Il capo “partenza” si rende conto che la situazione è molto grave. Infatti anche se le fiamme non sono alte e visibili, si tratta di quello che in gergo viene definito “incendio freddo”, il fuoco, che sta divorando notevoli quantità di materiale plastico, ha invaso tutto il magazzino. A quel punto vengono chiesti uomini e mezzi anche ai comandi di Treviso e Padova. Dall’aeroporto viene inviato un automezzo speciale per sparare schiumogeno sull’incendio. Sul posto ci sono anche i tecnici dell’Arpav per controllare le sostanze che si liberano nell’aria e quelle che ricadono al suolo. I carabinieri chiudono l’accesso a via Murialdo. Per precauzione l'Arpav ha consigliato, a chi abita nel raggio di una sessantina di metri dal luogo dell’incendio, di tenere chiuse le finestre, spiegando comunque che non vi sono rischi evidenti per la popolazione. I prodotti interessati dalla combustione sono in gran parte a base acquosa. I primi vigili del fuoco entrano nel fabbricato muniti di autorespiratore. Fanno l’impossibile per impedire che le fiamme si propaghino a tutta l’azienda e magari intacchino anche altri edifici. Il mezzo arrivato dall’aeroporto, chiamato in gergo “drago”, spara parecchio schiumogeno.

I pompieri entrano ed escono in continuazione dalla struttura e le bombole di aria degli autorespiratori vuote si accumulano a terra. All’opera anche gli specialisti del Nucleo Nbcr. Evacuato anche l’hotel “Bella Aurora”. Il caldo mette a dura prova chi sta intervenendo. Poco dopo le 12 arriva un’ambulanza. Una signora che vive poco lontano dal luogo dell’incendio si è sentita male. Viene medicata sul posto. Nulla di grave per lei. Arrivano altre autobotti di schiuma. Solo alle 14 l’incendio è completamente domato. Iniziano a quel punto le operazioni di smassamento. Viene portato all’esterno con l’impiego di una ruspa quanto resta del materiale bruciato. L’azienda è stata distrutta. Non c’è nulla che possa essere salvato. L’unica parte del fabbricato parzialmente risparmiata è quella che ospita gli uffici. Il lavoro dei pompieri è terminato in tarda serata. Le cause sono ancora da chiarire.

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