In via Ariosto la casa del sesso a Mestre: arrestata una cinese

Una decina di appuntamenti al giorno nei due appartamenti sequestrati dai carabinieri: al momento della perquisizione c’erano due ragazze che si prostituivano. Prestazioni da 50 euro

MESTRE. Una casa del sesso a Mestre, con due appartamenti usati esclusivamente per la prostituzione. Ma i carabinieri hanno l’attività, arrestando e denunciando in stato di libertà le due rispettive tenutarie, entrambe di origine cinese, e rintracciando le connazionali sfruttate per prestazioni sessuali. Attività, quella della prostituzione in appartamento, rivelatasi molto lucrosa, tanto da prevedere per i gestori la possibilità di un allargamento anche nel Padovano, se si considera che l’arrestata aveva acquisito un locale in Padova e, dopo averlo avviato, lo stava cedendo ad una connazionale, con la relativa gestione.

Partendo dalle informazioni raccolte sul territorio, i Carabinieri di Mestre hanno posto sotto monitoraggio un appartamento all’interno di un complesso abitativo, nella zona di via Ariosto, in cui era stato registrato da diversi giorni un discreto ma costante via vai di soggetti di vario tipo, apparentemente estranei al contesto abitativo, e donne di nazionalità cinese. Al momento della perquisizione negli appartamenti c’erano quattro donne: due tenevano l’attività amministrative, le altre due esercitavano la prostituzione (una era regolare in Italia, l’altra clandestina)

La donna arrestata, Y.J., 41enne cinese regolarmente residente in Italia da diversi anni, ufficialmente nel bresciano, si occupava, a 360 gradi, della gestione della casa di appuntamenti in Mestre e di un secondo appartamento, acquisito di recente a Padova. Provvedeva personalmente al reclutamento delle giovani donne – praticamente recluse in casa per tutto il giorno, cambiate ogni 15 giorni circa, con trasferimento in località diverse ed arrivo di altre connazionali – ed al mantenimento dei contatti con i clienti. Molto florida l’attività, basata su un parco clienti numeroso – una media di 10-20 appuntamenti quotidiani – ed assolutamente eterogeneo, con tariffe varie, di circa 50 euro a prestazione.

Gli immobili sono stati sottoposti a sequestro; tutte le donne sono state condotte in caserma, per gli accertamenti del caso, al termine dei quali si è proceduto all’arresto della prima sfruttatrice ed alla denuncia della seconda per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione; nei confronti delle due donne “sfruttate” è stato attivato apposito piano di sostegno e, per la donna irregolare, l’attivazione delle procedure di verifica della posizione in Italia.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia