In treno in aeroporto «Cantieri dal 2021 esercizio dal 2025»

Enrico Marchi (Save) soddisfatto delle rassicurazioni di Rfi «Ottima collaborazione, lavoreremo con doppi interventi»



«Ve lo avevo detto che la stazione passante non era in discussione». Enrico Marchi, presidente di Save, esprime soddisfazione per la conferma, data al nostro quotidiano, dall’ad di Rfi, Maurizio Gentile, del progetto del treno per l’aeroporto Marco Polo di Tessera. «Fra poco lanceremo la conferenza di servizi» ha detto Gentile al nostro quotidiano confermando il progetto della stazione passante. Quindi, con il famoso cappio.

Marchi vede confermato quindi il progetto discusso da mesi nei tavoli di confronto tra Save e gruppo Ferrovie. E che pareva esser stato cambiato durante la stagione del governo gialloverde, Lega-M5s. Ma si va avanti con il tracciato oramai noto.

«L’avevo detto ma quando si tratta di infrastrutture tutti hanno idee diverse e le conferme sono importanti», precisa Enrico Marchi. «La collaborazione tra noi di Save, Rfi e l’intero gruppo Ferrovie è sempre stata ottima e hanno compreso bene le necessità legate alla realizzazione di una linea ferroviaria con cappio e stazione passante che permette a due treni contemporaneamente di servire lo scalo aeroportuale. Oramai, direi, con il progetto che è già stato approvato dal Cipe è tutta discesa e non prevedo ostacoli con la conferenza di servizi che è prossima».

Il presidente di Save, società di gestione del Marco Polo di Venezia, indica quindi come confermato anche il timing dei cantieri. «L’obiettivo è quello di vedere entrare in esercizio il treno entro il 2025, in tempo per le olimpiadi invernali del 2026 a Cortina. I lavori inizieranno quindi nel 2021, tra due anni e pensiamo ad un sistema di cantieri doppio con un avvio che riguarda sia il lato verso la ferrovia tradizionale che dentro l’aeroporto. Sono molto soddisfatto delle conferme arrivate da Gentile perché la linea ferroviaria per l’aeroporto è essenziale non solo per il sistema aeroportuale veneziano», ci dice Enrico Marchi, «ma per tutto il Veneto perché in futuro, grazie all’alta velocità, un passeggero potrà velocemente partire da Verona e arrivare a prendere l’aereo a Venezia. Una scelta che risponde alle migliori best practice (buone pratiche) internazionali». La linea ferroviaria per l’aeroporto si staccherà dalla linea Venezia-Trieste con un percorso a doppio binario e un percorso a cappio, passante all’interno della stazione interrata del treno, già predisposta sotto l’attuale aerostazione al centro di cantieri milionari per il raddoppio nei prossimi anni. Il treno correrà parallelo alla bretella autostradale.

Commenti positivi anche dal mondo imprenditoriale veneziano. Marco Michielli, presidente di Federalberghi veneto e di Confturismo, si dice entusiasta delle conferme al progetto, che vale 450 milioni di euro, arrivate dal dirigente, numero uno di Rete Ferroviaria Italiana. «Si entra finalmente tra i paesi evoluti. Le stazioni passanti sono essenziali per lo sviluppo di importanti hub come è l’aeroporto di Venezia e questo ha effetti positivi per tutta la costa veneziana perché significa trovare collegamenti veloci con le località della costa veneziana, da Jesolo fino a Bibione, superando i problemi della viabilità è di una autostrada, la A4 Venezia-Trieste, che rappresenta un problema quotidiano di sicurezza . Ma mi spingo oltre: questo nuovo collegamento ferroviario è fondamentale per il Veneto, velocizza i collegamenti da Padova, Vicenza e Verona con lo scalo aereo. La perfezione sarebbe, poi, riuscire a portare a compimento anche il vecchio progetto della metropolitana di superficie che aveva proposto l’ex assessore regionale Chisso e che invece si è interrotto», spiega il presidente di Federalberghi-Confturismo, dando voce alle speranze del mondo del turismo per nuovi collegamenti aereo-ferro nell’entroterra veneziano. —



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