In treno con biglietto omaggio di Trenitalia Multato di 250 euro

MARCON.
La fedeltà paga? Non sempre. A volte può essere devastante per il portafoglio e dannosa per le coronarie. Roberto Anesin (nella foto), 41enne consulente di direzione residente a Marcon, lo sa bene, dato che la sua fedeltà nei confronti di Trenitalia è costata molto, addirittura 250 euro, a fronte di un viaggio che viene 42 euro e 50 centesimi. Tutta colpa, se così si può dire, del biglietto-premio di andata e ritorno ottenuto da Anesin proprio perché cliente abituale dell'azienda e assiduo frequentatore della linea Venezia-Milano. Il viaggio, che doveva essere gratuito, s'è trasformato in un vero e proprio salasso. Il motivo? Aver anticipato la partenza con un altro treno, previa autorizzazione del controllore. Anesin ha sporto reclamo, ottenendo una risposta negativa. Intanto in questi giorni ha ricevuto da Trenitalia la Cartafreccia Oro, che dà diritto ad utilizzare servizi esclusivi. Un premio speciale per un cliente speciale, che ora ha deciso di sporgere denuncia tramite l'associazione Adico. La disavventura del consulente risale ancora allo scorso 28 ottobre. Roberto Anesin, che ogni settimana si reca a Milano per lavoro, si trova nella stazione lombarda, con in mano il biglietto premio di Trenitalia, già utilizzato all'andata."Siccome ero in anticipo di mezzora - racconta - ho chiesto a un controllore donna se fosse possibile salire sul treno prima. La signora mi ha detto che avrebbe fatto un'eccezione, con un surplus di 8 euro per il cambio da pagare a bordo». Una volta in carrozza, Anesin contatta il controllore di prima, per pagare, ma questo dice di attendere la collega capotreno. La quale, «non solo si è rifiutata di fare il cambio treno a 8 euro ma mi ha anche detto che, nonostante avessi un biglietto premio per il treno successivo, doveva considerarmi sprovvisto di biglietto, motivo per il quale avrei dovuto pagare un nuovo biglietto per intero più una sanzione amministrativa, per un totale di circa 50 euro». La discussione prosegue: la capotreno si rifiuta di contattare il controllore che aveva dato indicazioni al consulente, il consulente si rifiuta di consegnare i documenti. Alla fine, «la capotreno mi ha elevato la contravvenzione con una penalità aggiuntiva che ha portato il totale complessivo ad oltre 250 euro, adducendo il rispetto delle regole come invalicabile giustificazione per il suo comportamento». Il reclamo non ha sortito effetto. Ora si passa alla querela. Ma di certo Trenitalia ha perso un affezionato cliente.
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