In manette il ladro delle piscine
Aveva colpito in mezzo Veneto Orientale. In casa trovata molta refurtiva

La piscina di Fossalta di Portogruaro: anche qui ha colpito il ladro
PORTOGRUARO.
I suoi soldi e gli oggetti che teneva nascosti nello zaino erano quelli dei clienti delle piscine in cui metteva a segno i furti. Ne aveva fatti così tanti da essere diventato l'incubo delle piscine di Portogruaro, San Stino di Livenza, Caorle, Bibione, Oderzo Lignano, Latisana, Motta di Livenza, Pordenone, Gaiarine e Vittorio Veneto. Diciotto le strutture prese di mira e sei auto rubate ai clienti che andavano a nuotare. Il ladro è S.M., romeno trentaduenne, incensurato, nullafacente domiciliato a Barco di Pravisdomini. Ma lunedì mattina la «visita» alle piscine di Vittorio Veneto, dove era giunto da solo a bordo del proprio scooter, gli è stata fatale perché, all'uscita, ad attenderlo c'erano gli uomini del nucleo operativo dei carabinieri di Portogruaro unitamente ai colleghi di Vittorio Veneto, che lo hanno arrestato in flagranza di reato al termine di un articolata indagine durata parecchie settimane. I militari fingendosi addetti all'impianto, sono riusciti a tenerlo d'occhio ed accorgersi che il lucchetto degli armadietti era stato tranciato. L'immediata perquisizione del ladro ha permesso di trovare nel suo zaino il trancino utilizzato oltre ad un cacciavite ed alcuni oggetti trafugati nei giorni precedenti in altre piscine. Inoltre dalla perquisizione dell'abitazione dell'arrestato sono saltati fuori numerosi cellulari, macchine fotografiche, notebook, orologi, anelli ed altro materiale di sicura provenienza furtiva. Il malfattore riusciva a mettere a segno tre o quattro furti con cadenza quasi giornaliera sin dal novembre 2010. Il modus operandi era semplice: entrava fingendosi un normale cliente del nuoto libero; si cambiava e faceva alcune vasche, poi, tornato negli spogliatoi, con un trancino, apriva velocemente alcuni armadietti e si impossessava del loro contenuto. Con le chiavi delle auto trovate insieme ai portafogli, si recava nel parcheggio e, individuata l'auto azionando il telecomando di apertura, effettuava anche lì un ulteriore furto, rubando qualsiasi cosa fosse custodita nell'abitacolo. In alcuni casi poi, il delinquente si impossessava anche dell'autovettura del derubato, utilizzandola per gli spostamenti necessari a compiere altri furti. Il romeno si trova tuttora detenuto, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo dal tribunale di Treviso.
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