In coda per un controllo al gazebo dell’ipertensione

Alle 14.30 ne avevano contate ben mille: tante le persone che si sono fatte misurare la pressione dai medici dell’ospedale civile, nel gazebo allestito a San Bartolomeo, organizzato dal Centro per...

Alle 14.30 ne avevano contate ben mille: tante le persone che si sono fatte misurare la pressione dai medici dell’ospedale civile, nel gazebo allestito a San Bartolomeo, organizzato dal Centro per l’ipertensione arteriosa dell’Ospedale Civile di Venezia, in collaborazione con le 101 farmacie del territorio, associazioni remiere e sezione veneziana della Croce Rossa, in occasione della IX giornata mondiale contro l’ipertensione. In coda tanti veneziani, ma anche turisti con le valige: un giapponese con la minima a 110 è stato invitato a rivolgersi all’ospedale. «L’ipertensione è un fattore di rischio importante, per infarto, fibrillazione, insufficienza renale, ictus, scompenso cardiaco, ma abbiamo le armi per combatterla», osserva la dottoressa Cristiana Leprotti, direttrice del centro, «quando la pressione supera più di una volta i valori 140-90, l’invito è a rivolgersi al proprio medico: nel 90% dei casi si tratta di un fattore ereditario». «Questa è un’iniziativa coordinata con il Comune per portare quanto più possibile la sanità ai cittadini», osserva il direttore dell’Asl 12 , Giuseppe Dal Ben, che annuncia anche la riapertura «in via stabile, da luglio» del punto di pronto soccorso in piazza San Marco. E lancia l’appello agli albergatori, perché aderiscano alla campagna per fare di Venezia la prima città “cuore sicuro” con una rete di defibrillatori disponibili H24, tra farmacie ed esercizi: apparecchiature e formazione a carico dell’Asl. «Tra tanti danni, il turismo è di aiuto alla città sul fronte della sanità», commenta l’assessore al Turismo Roberto Panciera, «per chiedere alla Regione di rafforzare e non tagliare le strutture sanitarie e fare rete».

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