In cinquemila per l’addio a Moira l’ultimo grande show a San Donà

Se ne è andata come ha vissuto, immersa in un grande spettacolo e un pubblico in lacrime tra gli applausi per la sua ultima apparizione. Moira Orfei ha ricevuto ieri l’abbraccio di San Donà, in cui aveva la residenza assieme al marito Walter Nones. Ai funerali della regina del circo, nel duomo, oltre cinquemila persone che hanno invaso la città da tutto il mondo. La famiglia degli Orfei al completo, con il marito e compagno di una vita Walter Nones, i figli Lara e Stefano. Proprio Stefano Orfei Nones ha voluto prendere le redini della carrozza dell’Ottocento che ha trasportato il feretro da piazza Indipendenza, dove era stata allestita la camera ardente al centro culturale, trainata da quattro cavalli bianchi, lipiziani ungheresi, come Moira aveva chiesto nel testamento.
Mai San Donà aveva visto un simile bagno di folla, secondo solo all’arrivo della salma dell’eroe dei cieli nella Grande Guerra, Giannino Ancillotto, la cui casa avita fu curiosamente acquistata proprio dalla famiglia Orfei negli anni ’80 per insediarvi una grande scuola di domatori e circensi. Un segno del destino, quel filo invisibile che ha sempre legato gli Orfei a San Donà. Qui in riva al Piave sono nati i figli, qui si rifornivano alle officine Calcide per tutto quanto servisse a realizzare il circo, eccetto solo i tendoni. Moira ha regalato a una città attonita, e affascinata da questo incredibile mondo, un evento che da funerale è divenuto subito una festa indimenticabile, seguita in tutta Italia e nel mondo.
Nella camera ardente, i fiori e le ghirlande arrivati dal Principato di Monaco, mentre erano attesi tra i partecipanti i reali Alberto e Stephanie che poi non sono giunti a San Donà per motivi di sicurezza, ma, assieme ai tanti amici sparsi nel mondo, hanno inviato un telegramma per esprimere le condoglianze. Poi da Mosca, dagli Usa e tutti i Paesi toccati con i loro spettacoli. È stato un funerale per il mondo del circo e per la gente, quella che aveva tanto amato la “regina di tutti i circhi” con la quale muore anche la parte migliore di questo mondo senza confini e senza terra.
Davanti al feretro, il famoso clown “Torototela”, particolarmente amato dai bambini, che ha cadenzato gli applausi di una folla che si è via via distribuita da piazza Indipendenza lungo il corso Trentin fino al duomo, dopo che si era raccolta in preghiera nella camera ardente per due giorni consecutivi. Stefano è salito sulla carrozza e ha preso il posto del cocchiere: lui che è un celebre domatore di tigri e cavalli ha voluto condurre la madre per l’ultimo straordinario saluto in stile Orfei. L’omelia, concelebrata da padre Saviola, cappellano dei circhi e vicario del Papa, assieme a quattro sacerdoti di varie città d’Italia, ha ricordato che è scomparsa la regina del circo, la più amata da tutte le generazioni e in particolare dai bambini.
In chiesa il sindaco, Andrea Cereser, con il vice Luigi Trevisiol, poi delegazioni dei Comuni di Jesolo, Noventa e tante cittadine della zona. «È il dovuto tributo della città a un’icona italiana», ha detto Cereser, «ed è un onore che abbia fissato qui il centro della sua vita da giramondo, in un luogo storico quale è villa Ancillotto. Qui sono andati a scuola i suoi nipoti e vivono i suoi parenti, e San Donà è stata per Moira Orfei il luogo più vicino al concetto di casa».
Moira sarà cremata e le sue ceneri verranno custodite nella casa mobile in cui ha sempre vissuto, ora museo che potrebbe un giorno stabilirsi a San Donà. Moira, così, non abbandonerà mai il suo mondo che la piangerà per sempre.
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