«In aeroporto ci sono troppe falle» La lettera del direttore dell’Enac

La missiva inviata a Save dopo i controlli effettuati dai suoi ispettori e dagli agenti della polaria L’Ugl: «Il personale attualmente in servizio alla Polizia di Frontiera di Venezia è insufficiente»

Clochard all’interno dell’aeroporto, in una lettera inviata a Save Roberta Carli, direttore Enac del Marco Polo, aveva segnalato delle anomalie della recinzione messa a protezione delle piste e degli hangar. E in particolare in corrispondenza dell’hangar ex Alpi Eagles e della bussola X press. La lettera era stata inviata dopo una segnalazione della polaria e in seguito a un accertamento degli ispettori dell’Enac. Nella lettera il direttore dell’aeroporto spiega che sono state riscontrate falle che consentono di entrare e introdurre oggetti all’interno dell’area sensibile. Il documento è stato spedito a fine febbraio. Comunque sia il clochard domenica notte è riuscito a entrare e ha trascorso nove ore all’interno delle piste prima di essere ritrovato mentre dormiva tra le pellet di ferro che vengono usate per caricare nella stiva degli aerei la merce da spedire. Visionando i video delle telecamere di sorveglianza si vede il clochard che si arrampica sulla rete e una volta arrivato sopra si lascia cadere dall’altro lato. È stato scoperto nove ore dopo.

«Non passa giorno che al Marco Polo, ci sia qualche episodio che ci obbliga ad intervenire. Pochi giorni fa un utente entra in pista per salire a bordo del volo Volotea e l’altro ieri, un clochard scavalca la recinzione per dormire lungo la stessa. Troppo semplice tutto questo per trattarsi di un aeroporto, che dovrebbe essere sicuro sotto tutti i punti di vista. Per questo come Ugl Polizia di Stato non possiamo non intervenire per evidenziare, ancora una volta, che il personale attualmente in servizio alla Polizia di Frontiera di Venezia è insufficiente. Non è possibile che da una parte Save vuole che non ci siano code in partenza, e dall’altra, la nostra Amministrazione che cerca di dare il massimo, affinché queste code non si creino, sottraendo il già esiguo personale alla sicurezza, per fa fare il controllo documenti prima dell’imbarco» spiega il segretario regionale del sindacato di polizia Mauro Armelao. «Venezia, ribadiamo, è il terzo scalo nazionale, Save deve fare la sua parte per esercitare la pressione adeguata affinché il Ministero invii rinforzi per garantire una pattuglia all’interno dell’aeroporto e una all’esterno».

Grande preoccupazione per i due episodi di “intrusione” viene espressa da Alfredo Pipino segretario di Ugl Trasporti che dice: «La cosa è sicuramente anche dovuta a una carenza di personale della polizia. Però ci fanno riflettere questi episodi che denotano una vulnerabilità del sito aeroportuale specialmente in un periodo come quello pasquale in cui i media in genere hanno posto l'accento su straordinarie misure di sicurezza adottate in tutto il Paese che però a Venezia sembra non abbiano funzionato a dovere» continua Pipino. «La Ugl di certo non punta il dito su qualcuno in particolare ma di certo vanno riviste e migliorate le norme di sicurezza e di accessibilità. La nostra preoccupazione principale deriva dal fatto che se una persona sembrerebbe innocua è riuscita a scavalcare per dormire eludendo tutti i sistemi di video sorveglianza figuriamoci qualche attentatore addestrato cosa avrebbe potuto fare?».

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