In 200 mila per le Frecce Tricolori

Grande spettacolo ieri pomeriggio sul litorale di Sottomarina. Imponente servizio d'ordine, solo due persone colte da malore
SOTTOMARINA. Le Frecce tricolori hanno fatto la loro comparsa, come da programma, alle 18 in punto, provenienti da Ovest. A ore sei, secondo il linguaggio dello speaker. I dieci aerei, in una formazione a triangolo talmente rigida e compatta da sembrare un unico velivolo, hanno sorvolato la spiaggia e, giunti sopra il braccio di mare lungo tre chilometri, loro riservato per la manifestazione, il «display», in termini tecnici, hanno cominciato a salire di quota in ripida cabrata, emettendo le caratteristiche scie bianche, rosse e verdi, che hanno salutato le oltre 200 mila persone presenti sulla spiaggia.


«Forse non abbiamo mai avuto tante persone sul litorale» ha commentato entusiasta il sindaco, Romano Tiozzo, alla sua prima grande manifestazione pubblica. In effetti Sottomarina ha fatto il pienone, sommando alla tradizionale folla dei bagnanti anche quella richiamata dalle Frecce tricolori, che tornavano dopo cinque anni dalla loro ultima esibizione, e dalle gare dell'altra grande kermesse, il «King of diga». Ma la città non è rimasta soffocata. «La gente è arrivata poco alla volta - continua il primo cittadino - e questo ha evitato problemi in entrata». A evitare i problemi durante e dopo la manifestazione ci ha pensato, invece, l'imponente macchina organizzativa messa in piedi per l'occasione: 300 persone tra polizia locale, vigili del fuoco, carabinieri, polizia di stato, protezione civile, operatori sanitari, capitaneria di porto. In costante collegamento radio tra loro sono intervenuti tempestivamente sui pochissimi casi di necessità che si sono verificati nel pomeriggio: due persone colte da malore per il caldo e un paio di macchine che occupavano spazi di passaggio.


«E' andata bene - commenta il comandante della polizia locale, Michele Tiozzo - ma quando, alle 15.45 abbiamo dovuto, per ragioni di sicurezza, sgombrare la battigia invasa dai bagnanti, mi ero preoccupato». In venti minuti i vigili urbani e gli uomini della Capitaneria hanno allontanato oltre le transenne qualcosa come 80 mila persone che si sono mosse di buon grado e con piena collaborazione e lo spettacolo, alle 16.15, con un quarto d'ora d'anticipo, ha potuto cominciare. Primo interprete uno Yak 50, monomotore dell'ex aviazione sovietica completamente restaurato dal proprietario e pilota Guido Bastianelli, otorinolaringoiatra, che si è presentato col classico «giro della morte» e ha eseguito vari tipi di «tonneau». Poi è toccato al caorlotto Mauro Di Biagio far vedere come chi ripara barche possa anche pilotare un aereo e dare spettacolo con un biplano acquistato negli Usa e completamente restaurato.


Anche i due motoalianti Fournier del '68 e del '70, esibitisi subito dopo erano stati riportati all'originale splendore dai due piloti, Fabio Iannaccone e Ivano Prizzon. Poi è toccato a un Canadair CL 415, il mezzo «principe» della Protezione civile, che ha mostrato le sue possibilità operative in caso di incendi, a un elicottero da combattimento Mangusta, impressionante per la sua elasticità di manovra, a quattro aerei Pioneer e a un elicottero da soccorso HH3F. Alla fine le «Frecce», che hanno alternato i passaggi della squadriglia di nove aerei e del «solista», con figure aeree spettacolari, per la gioia dei fotoamatori, e che hanno dato l'arrivederi alla loro maniera, con un arco tricolore lungo quattro chilometri.

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