Imprenditori in crisi, arriva la psicologa

Kety Ceolin, terapeuta del progetto Terraferma: «Per un piccolo impresario l’azienda è tutto: se la perde, la vita traballa»
Di Francesco Furlan

Navigando tra le onde della tempesta economica, può anche capitare, prima di esserne travolti, di vedere la terraferma, e di poterla raggiungere con un semplice colpo di telefono. All'altro capo della cornetta, in “Terraferma” - è questo il nome del progetto -, c'è Kety Ceolin, psicologa e psicoterapeuta di 45 anni che ha messo la propria professionalità, su invito dell'associazione “Imprese che resistono”, a disposizione di piccoli e medi imprenditori nei guai per colpa della crisi economica.

Un supporto, un sostegno, anche una semplice telefonata, per ritrovare l'energia quando tutto sembra andare a rotoli rivolto ai piccoli imprenditori e anche ai lavoratori. «Per un piccolo imprenditore lo spettro di un fallimento aziendale rischia di diventare il fallimento di una vita – spiega la psicologa – e l'obiettivo del progetto ha lo scopo di fornire una supporto emotivo, una spalla potremmo dire. Imprenditori, artigiani e lavoratori possono chiamare, gratuitamente, perché parlare è importantissimo». E invece chi passa la giornata sul tornio, o a studiare commesse, a ancora a cercare clienti senza trovarli, e scopre che non ha più soldi per pagare quei 3-4 dipendenti che poi sono la sua famiglia, non ha molta voglia di parlare.

«Per almeno due motivi» aggiunge Ceolin: «Perché non vuole scaricare su moglie, famiglia o amici il problema del lavoro e perché un po’ matura un sentimento di vergogna». Dentro le cronache degli imprenditori suicidi, che tanto hanno fatto discutere a Nordest, ci sono storie così. «Terraferma rappresenta un approdo per chi crede che non ci sia più nulla da fare – spiega la psicologa –. Telefonare e parlare può aiutare a evitare gesti estremi. Telefonare vuol dire rendersi già conto che c’è un problema, è un passaggio importante, ma meno formale di un incontro in studio. A Mestre l’iniziativa è partita da pochi giorni, ma spero che altri colleghi aderiscano a questa importante iniziativa».

Il numero di telefonino al quale risponde la psicologa è il 340.3063416. «E’ una iniziativa importante, ed è facile capire lo stato d’animo dei colleghi», racconta Valerio Bernardinello, 60 anni tra quattro giorni, che costruisce e vende case, «l’ultimo cantiere aperto? Una serie di villette a schiera a Malcontenta». Le ha finite, e ora spera di venderle. Bernardinello è uno degli imprenditori veneziani dell’associazione. «Lo stress cresce ogni giorno, e ci sono momenti in cui un imprenditore rischia di arrivare a gesti estremi, perché pensa di aver sprecato tutta la vita e di trovarsi con nulla in tasca – riflette l’imprenditore – senza contare che per le imprese più piccole o per gli artigiani non ci sono cassa integrazione o altre forme di ammortizzatori sociali. Un aiuto psicologico come quello di Terraferma può essere molto importante per superare i problemi». E tra i problemi principali c’è quello del credito, del rapporto con le banche con le quali per «ottenere il prestito ormai bisogna presentare a garanzia anche la firma del proprio gatto».

E questo è un altro aspetto dei problemi: «La lobby delle banche è più forte di quella degli artigiani o dei parrucchieri, ed è importante fare rete tra noi per far valere il nostro punto di vista».

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