Imbrattate le vetrine di Starbucks a Venezia con scritte pro Palestina

Raid vandalico nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, nel primo punto vendita veneziano. Gli slogan: «Free Palestine», «Zionist money not welcome»

Giacomo Costa
Le scritte comparse sulle vetrine di Starbucks
Le scritte comparse sulle vetrine di Starbucks

Neanche il tempo di servire il primo Frappuccino che già il personale ha dovuto mettere mano al secchio e al detersivo per ripulire le vetrate.

Nella notte tra giovedì e venerdì - quella che ha preceduto l’apertura ufficiale - il primo punto vendita di Starbucks a Venezia ha subito un raid vandalico che ne ha lasciato le vetrine imbrattate di vernice nera: due scritte, una che invocava una Palestina libera, l’altra che attacca direttamente la catena («i soldi dei sionisti non sono i benvenuti»).

La società è in effetti al centro di uno scontro “interno” sul tema del conflitto israelo-palestinese: finita al centro di una campagna di boicottaggio da marzo, a causa del suo presunto supporto a Tel Aviv, ha prima visto un’associazione di lavoratori - la Starbucks workers united - schierarsi apertamente a favore dei palestinesi “per una Gaza libera”; i vertici societari hanno prima preso le distanze dal gruppo e dalle sue dichiarazioni, poi sposato una linea in cui chiedevano che “cessassero le ostilità e le morti per entrambe le parti”.

Per quanto riguarda il punto vendita veneziano, comunque, le scritte apparse nottetempo non sono ancora state ricollegate a una realtà specifica, ma sul caso è probabile che decida di approfondire la Digos - competente in materia: l’area in cui sorge la caffetteria, nel cuore del centro storico, è sorvegliata da decine di telecamere, pubbliche e private, e non dovrebbe quindi essere difficile ricavare un filmato di video sorveglianza che ritragga gli autori del gesto e che ne ricostruisca i percorsi prima e dopo l’atto vandalico.

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