Il vecchio macellaio riapre il negozio. «Voglio stare vicino ai miei paesani»

BORBIAGO DI MIRA.
«Riapro il negozio dopo un mese e mezzo. Mi ero fermato a causa di un brutto infarto che ho avuto. Ma riapro le saracinesche per i miei clienti, per aiutarli in questo momento di difficoltà e crisi. La gente aveva paura che non aprissi più ma sarò qui invece a dare un servizio al paese ancora per molto, salute permettendo».
A raccontarlo è Orlando Salvato storico macellaio di Borbiago di Mira (ha aperto il negozio nella frazione mirese 42 anni fa) che ieri ha avuto la visita di decine di clienti preoccupati per la sua salute, e che quando nei giorni scorsi hanno visto sulla vetrine del suo storico negozio, l’annuncio che avrebbe riaperto, in tanti sono andati a salutarlo.
«Questa mattina moltissime persone a Borbiago»,spiega Salvato, che ha 67 anni, «sono arrivate a vedere come sto. Circa un mese e mezzo fa nella casa dove abito a Saonara nel padovano, ho avuto un malore. Per fortuna mia figlia che è medico si è subito accorta di quello che mi stava capitando e sono stato portato all’ospedale di Padova dove mi hanno curato. Grazie alla vicinanza di mia moglie e dei miei tre figli, mi sono ristabilito e ora sono tornato in negozio».
A Borbiago, Salvato c’è arrivato nel 1978, 42 anni fa e da allora la sua macelleria è sempre stata punto di riferimento per tutto il paese. «I cittadini», dice il macellaio, «entrando in negozio mi hanno subito detto, finalmente sei tornato. Molti anziani che non frequentano i supermercati apprezzano la qualità delle carni che vendo. Tutte carni italiane e certificate».
In questo periodo insomma in paese l’assenza del macellaio che ha il negozio a due passi dalla chiesa del paese si è fatta sentire. «Sono tornato al banco insieme a mia moglie», sottolinea il negoziante, «perché ritengo il mio un servizio utile. Non bisogna mai arrendersi. Bisogna affrontare le difficoltà con grande determinazione e coraggio. È stato davvero importante sapere quando fossero apprezzati i prodotti che vendevo nel momento in cui la macelleria aveva chiuso. Ora nonostante la crisi e le difficoltà del momento sono di nuovo dietro il bancone». —
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