Il sistema va in tilt, Poste nei guai

Disagi e polemiche negli uffici postali della provincia per il blocco al sistema informatico che ha reso impossibile pagare una semplice bolletta, fare un prelievo dal conto corrente postale o ritirare la pensione ieri in tutta Italia.
Ieri mattina il blocco del sistema operativa Sdp è scattato alle 8.30 del mattino e ha coinvolto tutti i 130 uffici di Poste Italiane sparse sul territorio provinciale. Una giornata di passione per l’utenza, inviperita a causa del blocco informatico che ha impedito qualsiasi operazione agli sportelli fino ad almeno l’una di ieri pomeriggio e pure per i lavoratori che, spiegano le organizzazioni sindacali, si sono presi le male parole dei cittadini, ovviamente arrabbiati, e pure «la beffa», segnala il responsabile della Cisl Poste, Giovanni Conte, «del non vedersi pagare lo straordinario per il tempo di lavoro in più, visto che non possono lasciare la postazione senza aver chiuso la cassa e con il sistema bloccato: occorre riattendere che questo riparta per chiudere e andarsene».
Poste Italiane di Venezia, attraverso il suo ufficio comunicazione, conferma i disservizi si «scusa con l’utenza per i disagi e ritardi patiti. Il sistema è ripreso verso l’una, prima in alcuni uffici e poi negli altri. Gli sportelli sono rimasti aperti fin oltre l’orario consueto per smaltire l’arretrato di lavoro».
Il blocco al sistema operativo che governa l’attività di sportello degli uffici postali, e che ha colpito tutta Italia, è diventato ieri tema di ennesima polemica con l’azienda da parte delle organizzazioni sindacali.
«Dopo le varie denunce fatte all'azienda a livello locale, regionale e nazionale non si è risolto nulla e siamo all’ennesimo disservizio all’utenza che crea discredito anche al nome dell’azienda», segnala preoccupato il segretario provinciale di Uil Poste di Venezia Daniele Vittone. La giornata è stata difficile, segnala, non solo per l’utenza ovviamente arrabbiata per le code e l’attesa ma anche per gli addetti di sportello: «Si tratta di seicento lavoratori sui circa tremila totali delle Poste Italiane in Provincia».
La Cisl Poste, continua Giovanni Conte, segnala un costante disservizio causato dal nuovo sistema informatico: «A livello nazionale abbiamo presentato una denuncia per interruzione di pubblico servizio, visto che i blocchi nell’ultimo anno da noi contati sono stati oltre seicento su tutto il territorio nazionale. L’azienda deve intervenire».
Mitia Chiarin
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