La coop Il Cerchio all’Arsenale nel mirino dei ladri. Ma non ci sono segni di scasso

La denuncia dopo il sesto colpo da maggio: «Già subiti furti per 20 mila euro all’interno della mensa, sospetti su attuali o ex dipendenti»

Eugenio Pendolini
Gli scatoloni di provviste della mensa all’Arsenale presi di mira dai ladri
Gli scatoloni di provviste della mensa all’Arsenale presi di mira dai ladri

Non c’è pace per la cooperativa Il Cerchio, da maggio ad oggi presa di mira dai ladri che si sono intrufolati di notte nella mensa dell’Arsenale in almeno sei occasioni. Quattro volte da inizio agosto a oggi, l’ultima volta la scorsa notte. Ventimila euro, nel complesso, il bottino trafugato, gran parte del quale sotto forma di cibo, scatoloni di viveri, prodotti di pulizia per gli ambienti e, solo in piccola parte, soldi d’incasso.

Ma oltre al danno, a destare preoccupazione è soprattutto il sospetto - fondato, tra i vertici della cooperativa - che gli autori di questi continui furti siano persone che lavorino, o che comunque fino a poco fa abbiano lavorato, all’interno della cooperativa stessa.

«Spiace molto aver aiutato migliaia di persone, in questi anni transitate per la cooperativa, e constatare oggi che sono quelle stesse persone che oggi ci stanno facendo del male», lo sfondo di Annalisa Busetto, presidente della cooperativa. Il Cerchio attualmente ha 250 tra soci lavoratori e personale dipendente, di cui il 40 per cento personale svantaggiato: personale in regime di detenzione, personale che sta scontando la pena tra affidamento e detenzione domiciliare, personale “debole”. Dalla sua fondazione, ormai trent’anni fa, ha dato lavoro a circa 1500 soggetti svantaggiati.

Il sospetto - perché di questo si tratta, per il momento - che ad entrare nella mensa sia qualche ex o attuale dipendente, deriva dal fatto che le visite dei ladri non sono mai accompagnate da segni di scasso. E continuano imperterrite, nonostante i continui cambi di serratura e la vigilanza notturna che, seppur con dei turni, tiene sott’occhio l’area dell’Arsenale, quotidianamente frequentata da centinaia di dipendenti di società come Comar, Cvn, Thetis e Vela.

Basti pensare che la mensa della cooperativa in media serve duecento pasti al giorno ma raggiunge addirittura il doppio durante le giornate in cui si svolgono eventi come il Salone Nautico. Insomma, un luogo frequentatissimo, aperto dal lunedì al venerdì, dove lavorano una decina di dipendenti interni della cooperativa e che quotidianamente rifornisce un’ampia schiera di lavoratori. Dove tuttavia i ladri continuano ad entrare. Tra i punti sospettati, ci sono anche i caseggiati abbandonati che confinano con il campo sportivo, spesso usati come rifugio.

In passato era stato rubato il fondo cassa. Poi si era deciso di non tenere più i soldi a fine giornata. E così i ladri si sono concentrati sul cibo. Venerdì notte, ad esempio, sono stati portati via 300 kg di carne.

«Altre volte», continua Busetto, «sono entrati per banchettare con le nostre provviste. Sono stati rubati scatoloni di cibo, portati all’esterno con i carrelli in dotazione alla mensa, ma anche prodotti trafugati dall’infermeria o dal locale delle pulizie. Un’altra volta hanno defecato in un ufficio. Uno scempio. Avevamo messo la guardiania e gli episodi si erano fermati. Nei giorni in cui non ci sono stati i controlli, i furti sono ricominciati. Da qui il nostro sospetto».

Tutti gli episodi sono stati regolarmente denunciati alle forze dell’ordine. Ora però l’intenzione dei vertici, presa con una discreta dose di amarezza, è di tenere chiusa la mensa fino a quando non sarà installato l’impianto di videosorveglianza.

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