Il sindaco: «Nessun allarme ambientale»

ERACLEA. L'allevamento di Loris Colomberotto si raggiunge dall'ingresso nella zona industriale di Stretti. Una zona nuova che lo stesso imprenditore ha realizzato. La strada asfaltata cede spazio a quella piccola di sassi, poi a un suggestivo viale alberato contornato da alti noci. Si attraversa una sorta di enorme ingresso ad arco, per intravedere le prime abitazioni isolate. Erano le antiche case dei mezzadri, oggi abitate da famiglie di brasiliani, indiani di etnia sik con il caratteristico turbante, extracomunitari che lavorano nell'allevamento.
Duemila capi di bestiame, una quindicina di addetti in uno degli allevamenti più grandi della provincia. Il titolare è una persona a modo, elegante, gentile e disponibile. Non sembra che abbia a che fare con un mondo agreste e contadino, seppure popolato da uomini che provengono da paesi lontani e hanno sostituito i nostri lavoranti. E' infatti è uno stimato imprenditore con un macello anche a Moriago della Battaglia, tra i primi in Italia. «L'incendio è quasi certamente accidentale», ha detto Colomberotto rassegnato, «adesso attendiamo tutti gli accertamenti dei vigili del fuoco, poi si vedrà. Intanto pensiamo a scongiurare ogni pericolo».
Il sindaco, Giorgio Talon, è rimasto per tutta la mattina sotto la fuliggine, immerso nel fumo e vicino alle fiamme che bruciavano quasi la pelle a una ventina di metri di distanza. «Non bisogna allarmare la popolazione», ha detto, «tutti stanno facendo il loro lavoro e l'incendio è sotto controllo. Quello che si poteva e doveva fare è stato fatto nell'arco di poche ore, adesso si tratta di spegnere tutti i focolai».
La notizia dell'incendio è rimbalzata velocemente nel bar del ristorante da Mimmo, gremito di affezionati clienti che hanno seguito in diretta l'incendio. (g.ca.)
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