Il «Silenzio» per il capitano Bucci

Chiesa gremita per l'ufficiale dei Lagunari morto in Afghanistan
A destra il picchetto d’onore dei Lagunari Sotto la chiesa gremita di militari e civili
A destra il picchetto d’onore dei Lagunari Sotto la chiesa gremita di militari e civili
 
SAMBRUSON.
L'ultimo struggente bacio è affidato alla bara avvolta nel tricolore quando è già dentro il carro funebre che porterà la salma del capitano Riccardo Bucci al cimitero di Dolo. La moglie Roberta esce dalla chiesa di Sant'Ambrogio sorretta dal padre Pierangelo e dal suocero Antonio mentre i rintocchi delle campane battono a morto e il Tricolore sventola a mezz'asta.
 Intorno il trombettiere dei lagunari suona il Silenzio di addio scandendo i singhiozzi accanto al feretro del 34enne, che ieri lo Stato Maggiore dell'Esercito ha promosso a capitano. La figlia di tredici mesi, Clelia, è a casa: suo padre lo conoscerà sono in una foto e nei racconti di altre persone. Roberta Nicora, invece, è li con gli occhi rossi e il passo incerto. Fragile. Ed è proprio il cappellano militare del reggimento Lagunari Serenissima, don Giorgio, assieme a don Amelio Brusegan, sacerdote della parrocchia di Sambruson, a cercare di darle la forza per proseguire. «Nella piccola Clelia troverai la forza per andare avanti con la presenza di Riccardo che veglia su di voi dall'alto dei Cieli come quando nel terzo anniversario di matrimonio avevi scoperto di essere incinta e Riccardo ti disse: "E' il regalo più bello, voglio renderti felice"». Un funerale con tanto dolore nei volti ma nella piena compostezza, vissuto da tutti nel silenzio. Nessun funerale di Stato per il capitano Riccardo Bucci morto a Herat in Afghanistan per un incidente stradale mentre tornava da una «missione di collegamento» su un mezzo Lince assieme al caporalmaggiore scelto Mario Frasca, 32 anni, e al caporalmaggiore Massimo Di Legge, 28 anni. Solo una corona, a seguire il feretro, del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Presente, invece, il generale di Corpo d'armata Roberto Bernardini, comandante del Primo comando delle forze di difesa, il generale Maurizio Boni, comandante della Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli, del quale il reggimento Lagunari fa parte, e il colonnello Giovambattista D'Alessio, comandante del reggimento Lagunari Serenissima, Luciana Lamorgese, prefetto di Venezia, Daniele Stival, assessore regionale, e i sindaci di Dolo, Maddalena Gottardo, Mira, Michele Carpinetti, e Camponogara, Gianpietro Menin, i carabinieri con il capitano Antonello Sini, la guardia di finanza, i vigili del fuoco, l'Associazione lagunari truppe e anfibie, gli alpini. C'è anche Enzo Vanzan, il padre di Matteo un altro lagunare caduto sette anni fa in terra straniera, in Iraq a Nassirya. Poi tutti sull'attenti al triplice grido «San Marco» per il saluto a gran voce finale al capitano Riccardo Bucci nel silenzioso dolore di tutta la comunità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia