Il remer Pastor: «Ricostruire l’antica barca dei morti»

Ricostruire la «barca dei morti». Lo storico batelon in legno addobbato che portava a San Michele i veneziani nel loro ultimo viaggio. È la proposta di Saverio Pastor, artista e costruttore di remi e forcole, dell’associazione «Il Felze». Una risposta ai divieti assurdi che ancora ostacolano il trasporto dei defunti con le barche a remi. Burocrazia e negazione delle tradizioni. Adesso Pastor rilancia un progetto già presentato nel 2010 dall’Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia con le associazioni El Felze, Arzanà e Veritas, la società del Comune che ha l’incarico dei trasporti funebri.
«Si doveva ricostruire la famosa “barca dei morti”, dismessa nei primi anni Settanta e ora conservata al Museo Storico Navale», spiega Pastor, «un nuovo batelòn in legno ornato, come quell’originale. Ciò avrebbe pure costituito un’interessante esperienza di rifacimento filologico per artigiani squerariòli, remèri, intagiadòri, battiloro, doradòri, tapessièri, fravi, fondidori, sartòri e baretèri». «L’Arciconfraternita», continua, «aveva poi intenzione di affidarne la gestione ad una cooperativa di giovani interessati alla voga ed alla venezianità. Si poteva anche beneficiare delle agevolazioni messe a disposizione dalla Regione con i finanziamenti della legge 1/96 sulla cantieristica tradizionale. Ma il progetto non è arrivato a raccogliere i fondi minimi per partire e sembra ora dimenticato. Adesso è il momento giusto per rilanciarlo».
Una richiesta che arriva soprattutto dalle associazioni e dai veneziani «doc». Che possono essere accompagnati al cimitero solo da volontari autorizzati. Qualche giorno fa la notizia di una multa inflitta a una gondola che accompagnava il feretro a San Michele. «Una cosa vergognosa», commentano i parenti.
Si chiede anche la revisione di normative assurde sul Traffico Acqueo. Che impediscono ad esempio l’accosto e l’approdo alle mura di San Michele alle barche private. Anche qui episodi clamorosi denunciati dalla Nuova. Come la multa a un imprenditore che era andato a mettere fiori sulla tomba del padre. «Perché», si chiede, «solo a Venezia non si può andare al cimitero con un mezzo privato?». —
A.V.
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