Il proto della Basilica si dimette

VENEZIA. L’architetto Ettore Vio, proto della Basilica di San Marco, ha presentato le dimissioni al Patriarca Francesco Moraglia. L’occasione: lo scambio degli auguri natalizi, lo scorso mercoledì sera, davanti a una quarantina di persone. L’architetto, responsabile della conservazione della Cattedrale marciana, lascia dopo oltre trent’anni. Rimarrà fino al prossimo 31 dicembre; seguirà la nomina del nuovo Proto (ingegnere o architetto). Un incarico di fiducia e professionalità, il suo, iniziato in Procuratoria di San Marco nel 1981. Tanti gli incarichi e i ricordi. Uno fra tutti. Il 9 maggio 1997 un gruppo di “Serenissimi” occupò la piazza San Marco per nove ore utilizzando un “tanko”, un furgone trasformato in un rudimentale carro armato, e assaltò il campanile issando la bandiera di Venezia. L’apprensione in città era grande. Il patriarca, cardinale Marco Cè, e il sindaco Massimo Cacciari seguivano di minuto in minuto l’evolversi della situazione. L’architetto fu tra i primi tecnici ad accorrere per verificare i danni al “paron de casa”. Ettore Vio, classe 1935, si laurea in architettura presso lo Iuav dove insegna disegno dal vero ed elementi di architettura e rilievo dei monumenti. Nel tempo è correlatore in diverse lauree, una decina sulla Basilica; forma e dirige la scuola per catalogatori di Beni Culturali per la Regione; tiene corsi di formazione per restauratori; ha incarichi di consulenza presso la Regione per la salvaguardia del patrimonio architettonico e ambientale del territorio.
Dal 1985 al 1991 è presidente del Consiglio dell’ordine degli architetti della provincia di Venezia. Nel tempo viene nominato “Veneziano dell’anno” dall’associazione Venezia Serenissima e nel 1991 riceve il premio internazionale “Torta” per il restauro della Basilica. Nadia De Lazzari
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