Il progetto al Lido, aeroporto Nicelli crocevia della storia europea

Dalla Grande Guerra ai fasti della Biennale, i nuovi proprietari stanno pensando a un museo: «Vogliamo puntare su questo scalo unico al mondo»

LIDO DI VENEZIA. Un museo per raccontare la storia dell’aeroporto Nicelli, potrebbe essere la grande novità dei prossimi mesi allo scalo lidense. La nuova gestione ne sta già discutendo, e gli spazi utili potrebbero essere quelli del secondo piano dell’aerostazione.

L’aeroporto del Lido di storia ne ha da vendere. A partire dal sedime su cui sorge, un tempo all’interno dell’area del convento di San Nicolò, ma anche punto di partenza degli aerei da caccia francesi nella prima guerra mondiale, prima di divenire luogo del primo incontro tra Mussolini e Hitler, poi sede delle storiche Officine Aeronavali, ed esserlo pure per prestigiose manifestazioni aeree internazionali e primo scalo aeroportuale di Venezia.

Insomma, materiale e aneddoti si sprecano, e così i vertici della società di gestione che si è insediata l’11 marzo scorso, sono pronti ad avviare il lavoro assieme allo storico del volo Pietro Lando, lidense pure lui e protagonista anche poche settimane di Ali Storiche su Venezia, quando sulla pista in erba del Nicelli sono arrivati sei tra Dc-3 Dakota e C-47 che parteciparono allo sbarco in Normandia.

«Sarebbe bellissimo realizzare questo progetto, per creare ancora più interesse attorno a uno degli scali più belli del mondo e con caratteristiche uniche», dice il presidente della società di gestione, Maurizio Luigi Garbisa.

«Abbiamo già dimostrato quanto puntiamo sul Nicelli con Ali Storiche, e di eventi di rilievo ne organizzeremo ancora, perché questo spazio è meraviglioso e si adatta a iniziative di pregio». L’ingresso in corsa dei nuovi soci ha portato anche molto altro.

«Il bilancio di questi primi tre mesi e mezzo di lavoro è molto positivo», aggiunge Garbisa, «e siamo fiduciosi per il futuro. I soci sono sempre presenti all’interno della struttura, e abbiamo continuamente il polso della situazione. Purtroppo maggio e aprile sono stati due mesi pessimi sotto il profilo meteorologico, e di conseguenza il settore “aviation” ne ha risentito con una riduzione parziale del traffico, però siamo sicuri che recupereremo entro fine anno. Stiamo intervenendo a livello strutturale. I lavori più importanti hanno riguardato l’area del ristorante, rispettando i vincoli della Soprintendenza che ha l’aerostazione. Estetica e funzionalità sono preziosi. Parliamo di un’area che ha potenzialità enormi e vanno sfruttate. In soli due mesi abbiamo fatto tutta la parte ristorante, bar, cucina, e ridipinto anche parte delle facciate dell’aerostazione, e la terrazza lato sud che era trascurata e aveva infiltrazioni».

Interventi minori hanno riguardato l’hangar e altre manutenzioni. La Nicelli Eventi, che sviluppa le attività collaterali, è seguita invece dal direttore operativo Giacomo Zamprogno.

«La pista in erba? Non c’è intenzione di cambiarla, è storia pura al Nicelli e nessuno la farà in cemento. Si perderebbe la peculiarità del Lido», dice Garbisa. Da inizio anno sono stati già 1.700 i movimenti tra aerei ed elicotteri, seppur in leggero calo per colpa del maltempo. «Contiamo di recuperare strada facendo, per confermare a dicembre i dati 2018 (2.900)», sottolinea il direttore operativo Claudio Pugliese.

«Stiamo avendo moltissimo transiti da Paesi come Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. La Biennale attira moltissimo, più della Mostra del Cinema, e ci sono tanti affezionati che ritornano e si fermano qualche giorno in città». La società di gestione del Nicelli lavorerà nei prossimi mesi anche sull’accoglienza, pronta a stringere convenzioni con alberghi e altre strutture del territorio, per offrire pacchetti ai turisti. —


 

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