Il prof anti-gay difeso dai colleghi

Se lo scopo degli appunti del professore Enrico Pavanello era quello di creare una discussione, sicuramente l’obiettivo è stato centrato. Continua a dividere l’opinione pubblica il caso del famoso volantino distribuito qualche giorno fa in una classe seconda del Foscarini dal docente di religione che, volendo dare qualche spunto di riflessione per un dibattito in classe sul tema dell’omosessualità, è finito sulle pagine dei giornali per essere stato accusato di omofobia. Il prof ha infatti utilizzato parole che qualcuno non ha digerito, anche se alcuni colleghi hanno voluto metterci la faccia pur di dimostrargli solidarietà, vicinanza e stima. «Al di là del contenuto del foglio», afferma un docente che ha firmato, «Pavanello è una persona molto amata, anche dagli studenti. Ci dispiace moltissimo che sia finito su FB perché oggi, postare un documento del genere, significa darlo in pasto al killeraggio. Secondo noi un documento così era solo uno per un dibattito, scritto anche in fretta e a mano e necessitava assolutamente di un momento successivo di confronto che non è stato possibile per il caos che è stato scatenato. In ogni caso, noi non volgiamo commentare il contenuto, ma non è giusto crocifiggere Pavanello, soprattutto perché è una buona e brava persona».
Nonostante la lettera sia stata depositata in segreteria e lasciata sul tavolo dei docenti affinché venisse firmata (ha aderito una quindicina di docenti), il vice preside non ha ritenuto opportuno consegnarla e, già nel pomeriggio di ieri, era sparita dall’aula insegnanti. Alcuni professori però hanno voluto far sapere che la lettera è stata scritta, soprattutto per dimostrare quella stima che il docente si è conquistato negli anni. Se in molti sperano che Enrico Pavanello possa riprendere con serenità la sua attività di insegnante, magari tenendo conto che alcune citazioni e annotazioni possono urtare la sensibilità di qualcuno, le sue parole non si sono perse nel vento. Il contenuto ha spinto molti giovani a confrontarsi su temi cruciali.
In seguito all’episodio, il Coordinamento Studenti Medi ha infatti indetto un presidio per domani pomeriggio alle ore 17,30 in campo San Geremia per una riflessione sull’insegnamento della religione nelle scuole e sulla presenza del crocifisso in aula, soprattutto considerando il crescente numero di studenti di altre religioni sempre più presenti in classe. Domani sarà anche l’occasione di riprendere in mano alcuni argomenti cruciali frutto di una catena di manifestazioni che si sono susseguite fino a dicembre che hanno al centro i tagli alla scuola e il diritto allo studio.
Vera Mantengoli
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