Il pm: «Sei mesi per De Martino»

Chiesta la condanna per l’imprenditore del Lido accusato di utilizzo di un segreto

LIDO. Il pubblico ministero Paola Tonini ha chiesto una condanna a sei mesi di reclusione per l’imprenditore lidense di origini calabresi Antonio De Martino, difeso dall’avvocato Renato Alberini. Assieme al sottocapo della Guardia costiera Antonio Cairo, difeso dagli avvocati Augusto Palese e Gian Luca De Biase, deve rispondere di rivelazione e utilizzo di un segreto d’ufficio. Per il pubblico ufficiale i difensori hanno chiesto la messa in prova in modo da ottenere la sospensione del processo.

La giudice veneziana ha rinviato l’udienza al 23 settembre prossimo dopo aver ascoltato anche l’avvocato Alberini, che si è battuto per l’assoluzione dell’imprenditore finito anche in un’indagine per associazione di stampo mafioso.

Ed è proprio in questo ambito che i carabinieri del Ros hanno intercettato due telefonate del giugno dello scorso anno, con le quali Cairo aveva avvertito che qualche giorno dopo sarebbe arrivato un controllo della Capitaneria di Porto nelle spiagge che De Martino gestiva al Lido, Excelsior e Des Bains. Il sottufficiale aveva addirittura spiegato all’imprenditore che sarebbe arrivata un ufficiale di sesso femminile accompagnata da un sottufficiale suo collega.

De Martino ha sempre respinto le accuse, mentre Cairo in parte ha ammesso: ha confessato alla rappresentante della Procura di aver fatto quelle telefonate per ingenuità, ha ammesso di conoscere De Martino e di avergli riferito quella circostanza ma senza pensare che potesse essere un reato. Stando alla ricostruzione degli inquirenti quei controlli avrebbero dovuti essere a sorpresa e il fatto che il gestore delle spiagge lidensi fosse stato avvertito uno o due giorni prima dell’arrivo dell’ispezione lo avrebbe evidentemente avvantaggiato.

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