Il padiglione-moschea finisce al Tar

Ricorso al Tribunale amministrativo regionale per la riapertura del Padiglione dell’Islanda, collaterale alla Biennale d’arte: quello, per intendersi, “accusato” di aver surrettiziamente trasformato la chiesa (privata) di Santa Maria della Misericordia in una moschea. L’Icelandic Art Center - che, con l’artista Christoph Büchel, ha firmato l’opera - si è affidato all’avvocato Marco Ferrero, che nei giorni scorsi ha notificato al Comune il ricorso, per chiedere l’immediata sospensione della revoca del permesso.
Il caso era esploso nei giorni successivi all’inaugurazione della Biennale, quando nella chiesa (affittata da privati) allestita come una moschea, c’erano state anche musulmani che si erano riuniti in preghiera. Comune (allora retto dal commissario Zappalorto) e Prefettura, d’intesa, avevano revocato l’autorizzazione all’apertura dell’installazione, sostenendo che l’attività espositiva fosse stata esercitata «in violazione delle disposizioni impartite dall’amministrazione comunale», in particolare quelle per quanto riguardava «il divieto di utilizzo nell’orario di apertura al pubblico dello spazio interno per finalità diverse dalla mostra». La parola passa ora ai giudici amministrativi.
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