Il museo virtuale di Marco Polo pronto a sbarcare a Venezia

Proiezioni a 360 gradi e vetri touchscreen per rivivere, e “immergersi”, nei viaggi di Marco Polo lungo la via della Seta. Sbarcherà a Venezia, entro l’anno, il “museo immersivo” che sfrutta le...

Proiezioni a 360 gradi e vetri touchscreen per rivivere, e “immergersi”, nei viaggi di Marco Polo lungo la via della Seta. Sbarcherà a Venezia, entro l’anno, il “museo immersivo” che sfrutta le potenzialità della realtà virtuale per coinvolgere, in prima persona, gli spettatori. È l’annuncio di Pier Mattia Avesani, ceo di Uqido, durante il primo summit europeo sull’immersive computing (Eics), che si conclude oggi a Venezia. Il museo su Marco Polo è il secondo progetto museale di Uqido che, entro l’anno, vedrà la luce. A luglio prossimo, infatti, un’altra esperienza “immersiva” sarà inaugurata in Cina a Shenyang. È un periodo d’oro, per l’azienda padovana, come conferma lo stesso Avesani: «Nel 2017 abbiamo avuto una crescita del fatturato del 300% rispetto all’anno precedente, stiamo diventando il punto di riferimento dell’ingegneria immersiva in tutta Italia». Nata nel 2010 e specializzata in produzione di software, lo scopo della Uqido è creare tecnologie che facilitino la vita alle aziende e alle persone. L’esordio sul mercato è con l’elimina-code Simon: un sistema che organizza in modo intelligente i turni degli utenti ed elimina le code affollate. Oggi, in Italia, Simon è utilizzato da 300 mila persone. Un settore di punta della Uqido è la realtà aumentata e la realtà virtuale. Due di questi progetti erano presenti alla due giorni di Venezia: The Edge e Tilt Brush. Isolamento acustico, un visore sugli occhi che immerge in una realtà virtuale con cui è possibile interagire e il gioco è fatto: «Il 75% del cervello» spiega Antonio Ruggiero, programmatore di Uqido, «dice che quello che vedi e che senti è la realtà. Si può quindi ingannare. Un esempio? Se gli occhi percepiscono uno spostamento, automaticamente il corpo reagisce come se perdessi l’equilibrio. In realtà, è tutta un’illusione». La Uqido guarda anche al futuro e si mette alla ricerca di nuove leve. «Ci sono pochissimi bravi sviluppatori di ingegneria immersiva», confessa Avesani. Per questo, ad ottobre sarà lanciata la Academy of Immersive technologies, un corso specializzante di 4 mesi. Le iscrizioni saranno aperte da aprile nel sito di Uqido: 12 i selezionati, e per i 3 più bravi è garantito un posto dentro l’azienda. Oltre alle nuove generazioni, con il summit di due giorni organizzato a Venezia la Uqido ha fatto incontrare le realtà di un settore, quello della realtà virtuale, in continuo sviluppo. (e.p.)

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