«Il Museo della Guerra si può fare»
JESOLO. «Per accelerare la realizzazione del museo alla foce del Piave di Cortellazzo legato al tema della Grande Guerra 1915-1918 abbiamo riunito i diversi soggetti pubblici e privati coinvolti nell’ambizioso progetto per il quale il comune di Jesolo ha già un progetto».
Con queste intenzioni il professor Marzio Favero, presidente del Comitato scientifico regionale per le celebrazioni del Centenario del Primo conflitto mondiale, ha organizzato l'incontro fra i soggetti pubblici coinvolti nel progetto legato alla Grande guerra sul Basso Piave. Struttura che darebbe a Jesolo-Cortellazzo un ruolo di primissimo piano in rete sul litorale con le batterie militari di Cavallino-Treporti, fornendo motivo di allungamento della stagionalità per il turismo culturale di prim'ordine ad un bacino di 13 milioni di presenze turistiche annue, contando anche Eraclea Mare.
Il gruppo di studio, che tra gli altri comprendeva il direttore dell’Agenzia del Demanio, Pier Giorgio Allegroni, e Fausta Bressani della Direzione Beni culturali della Regione, è stato accolto da Ennio Valiante, assessore alla Cultura del Comune di Jesolo che ha già stanziato un milione di euro per la riqualificazione della struttura che richiederà in tutto circa 3 milioni di euro.
«Il nostro obiettivo» ha dichiarato il professor Favero «è la verifica delle possibilità di sblocco dello stallo burocratico per l’ex caserma della Guardia di finanza di Cortellazzo, proprietà del Demanio marittimo e in concessione al Comune di Jesolo che da anni già versa un canone annuale di 19 mila euro, pur senza aver mai avviato i necessari interventi edilizi né tanto meno utilizzato l’immobile».
«Ormai l’appuntamento col 2015 è alle porte» ha ribadito Favero «e l’elegante palazzina in stile liberty-art déco risalente agli anni ’40 con i suoi 700 metri quadri interni affacciati sul Canale Cavetta, in cui è previsto l’allestimento strettamente legato agli importanti eventi bellici che, giusto qui accaddero, sta ormai crollando e non possiamo perdere ancora del prezioso tempo».
Dopo aver visitato l’ex-caserma, la delegazione ha attraversato il centro di Cortellazzo, soffermandosi sul bunker in cemento armato della Regia Marina, cimelio risalente allo stesso conflitto, e raggiungendo poi l’esatto punto lungo la riva del Piave dove, nel marzo del 1918, rimase ucciso il tenente di vascello Andrea Bafile, alla cui memoria è dedicata la principale arteria di Jesolo Lido.
Francesco Macaluso
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