«Il museo archeologico di Altino sia segnalato all’aeroporto»

La battaglia della direttrice Marianna Bressan finalizzata a promuovere la struttura «Manifesti anche in stazione e nella zona degli hotel» 

QUARTO D’ALTINO. «Il Museo archeologico nazionale di Altino è poco segnalato». Nei giorni scorsi la direttrice del polo museale, Marianna Bressan, in una lunga nota di risposta al presidente del Veneto, Luca Zaia, raccoglieva e rilanciava il richiamo agli operatori turistici per una maggiore attenzione al Museo archeologico nazionale di Altino, lanciato in occasione della Borsa internazionale del Turismo 2019 a Mestre. Non solo: la direttrice caldeggiava collaborazioni tra pubblico e privato per valorizzare un sito unico, non solo nel nostro territorio, ma in tutta Italia. Il punto di partenza deve, però, essere quello di renderlo più evidente, dal momento che oggi non è così.

«Grazie alla collaborazione tra Polo museale e Atvo» ha spiegato la direttrice, che in questi mesi ha dato vita a moltissime iniziative «il Museo ha da poco tempo una fermata in corrispondenza, ma è poco o per niente segnalato in tutte le strutture di trasporto circostanti: dal limitrofo aeroporto Marco Polo all’autostrada, dalle stazioni ferroviarie e di autobus circostanti (comprese quelle molto frequentate di Mestre e Venezia) alla statale 14 che passa tangente. Questo potrebbe già essere un inizio concreto e fattivo da cui partire insieme, per arrivare al Museo di Altino e da qui conoscere tutta un’altra storia di questo meraviglioso territorio fra terra e acqua».

Il Museo, dunque, potrebbe essere segnalato al Marco Polo, alla stazione di Mestre, nella zona degli hotel di via Marcello, come in autostrada e in stazione, nei luoghi cioè in cui migliaia di persone transitano e da dove poi si dirigono nei siti di interesse. «La creazione di nuove direttrici turistico-culturali nella laguna veneta è infatti una priorità per le pubbliche amministrazioni» ha fatto sapere la direttrice del Museo. Che ha aggiunto: «Occorre lavorare in condivisione tra pubblico e privato per orientare i residenti e i visitatori, italiani e stranieri, verso proposte culturali permanenti e percorsi di conoscenza e godimento dei tanti aspetti che l’ambito lagunare offre». E ciò si lega al turismo emozionale invocato dal presidente Zaia, al turismo archeologico, alle proposte slow legate a natura e storia. —

M.A.

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