Il motociclista morto in A4 stava tornando a Chioggia

Aldo Baraldi, 61 anni, geologo si era appena trasferito dal Texas a Madrid, ma spesso tornava a Chioggia, città di cui è originaria la moglie Roberta

CHIOGGIA. «Era un cittadino del mondo ma appena poteva tornava volentieri a Chioggia, la città di origine della moglie». Descrive così Aldo Baraldi, il centauro di 61 anni morto lunedì sera dopo essersi schiantato con la sua moto in autostrada all’altezza del casello di Padova Est, l’amico Franco Camuffo. «Frequentava sin da ragazzo» ricorda ancora Camuffo «il Circolo nautico di Chioggia perché amava il mare, la pesca e le barche, tanto che ne possedeva più di una in più località diverse. Quando abbiamo saputo dell’incidente, con mia moglie, è stata una mazzata. Pur non essendo la sua città a Chioggia veniva spesso. Era un grande appassionato di pesca ma anche di pallavolo, intrattenendosi per lunghe partite sulla spiaggia di Sottomarina».

Originario di Concordia sulla Secchia in provincia di Modena, geologo con un passato all’Accademia navale di Livorno, ha vissuto e lavorato in diversi Paesi del mondo: a Buenos Aires e in Venezuela, A Houston, Denver e Rio de Janiero. Da poco aveva lasciato il Texas, negli Stati Uniti, per prendere casa a Madrid a seguito della moglie, Roberta Camuffo, originaria di Chioggia, che lavora alla Repsol.

«Li conoscevo bene entrambi» ricorda Franco Camuffo, figlio dell’allenatore Romolo Camuffo e grande amante proprio della pallavolo «e penso che per la moglie Roberta sia davvero molto dura. Aldo era un uomo di grande compagnia, pronto a farsi in quattro per gli amici, di quei personaggi che sono sempre in prima linea, che cucinano per tutti gli altri. Abbiamo mangiato diverse volte assieme, soprattutto al Circolo Nautico».

Tra i ricordi le serate passate in compagnia. «Con Aldo» continua l’amico «non ci si annoiava mai. Era una persona solare, pronto sempre a scherzare, a tenere alto l’umore della compagnia». Altra grande passione di Baraldi erano le moto, in particolare le Harley Davidson, in bella mostra sulla sua bacheca Facebook. Passione però che lunedì sera gli è costata tutto. —

Daniele Zennaro

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