Il Marghera calcio si ferma per lutto «Dolore immenso»
MARGHERA. I bambini l’aspettavano a scuola, ma la mamma non arrivava. Così è stato scoperto che era morta, a casa, uccisa da un infarto. La morte di Ibadete Merseli, 38 anni, ha colpito tutta la comunità di Marghera.
A scoprire cosa fosse accaduto, giovedì pomeriggio, è stato verso le 19 il dirigente dell’istituto Grimani, avvisato dai docenti che due bambini, uno di 8 e uno di 10 anni, erano ancora a scuola nonostante le lezioni fossero concluse da oltre due ore, e un’altra segnalazione era arrivata dall’asilo Rodari, frequentato dall’altro bimbo, di tre anni. Rintracciato il padre al telefono la scoperta di quanto era accaduto.
Il marito, che lavora come operaio alla Fincantieri, era tornato dal lavoro e aveva trovato la moglie distesa sul letto, morta, probabilmente a causa di un infarto, nel loro appartamento di via Zambelli 13. La donna era impegnata a fare alcune faccende domestiche nell’appartamento di una vicina quando ha chiesto di poter tornare a casa a riposare perché non si sentiva bene, aveva un forte dolore alla testa. Poco dopo è stato il marito a trovarla senza vita. È un lutto che ha sconvolto la comunità di Marghera, dove la coppia era molto conosciuta, anche per i tre figli che frequentavano le scuole e le associazioni del quartiere. Ieri il Calcio Marghera ha deciso di sospendere tutte le partite in programma, per rispettare il lutto del piccolo calciatore che giovedì ha perso la mamma, uccisa da un infarto. «È stato un dolore immenso», spiega la società, «e abbiamo deciso che non avesse senso giocare».
Anche in questo caso, come già era successo tra le famiglie dei compagni di scuola dei tre bambini, è stata promossa una colletta di solidarietà per aiutare il marito e i bambini in una situazione così terribile. Un colletta che proseguirà lunedì sera, al torneo dei pulcini - la categoria nella quale gioca il bimbo di 10 anni - di Borbiago dove gli amici del ragazzo leggeranno dei pensieri a lui dedicati. L’altro giorno da Roma è arrivato anche il fratello del marito, confortato e aiutato da tutta la comunità macedone della città.
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