Il mare di Cavallino restituisce le gambe del cadavere di un uomo

CAVALLINO-TREPORTI. Il cadavere di uomo in avanzato stato di decomposizione si è arenato mercoledì mattina sugli scogli, a Cavallino, all'altezza del campeggio Mediterraneo: a restare impigliato in una rete, una parte del corpo, le gambe e il busto.
Il macabro ritrovamento poco dopo le 11 di lunedì 18: si tratta dei resti di un uomo, in avanzato stato di decomposizione, in acqua - ipotizzano le forze dlel'ordine - da due, tre mesi: a dare l'allarme è stato un residente, che stava pescando e che ha avvisato i bagnini sulla diga, di fronte al chiosco da Santi.
Per il recupero e per il riconoscimento sono intervenuti i vigili del fuoco di Jesolo e i carabinieri. Le forze dell'ordine stanno verificando l'elenco degli scomparsi delle ultime settimane alla ricerca di elementi utili che possano permettere di arrivare al riconoscimento del corpo, da una prima vista in acqua già da alcuni giorni.
La Procura ha incaricato il medico legale Cristina Mazzarollo di eseguire l'autopsia: i resti sono stati portati alla cella mortuaria dell'ospedale di Jesolo. Indagano i militari della Capitaneria di porto, intervenuti assieme ai carabinieri di Cavallino-Treporti e ai vigili del fuoco di Jesolo

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