Il lungo banchetto di San Samuele

Trecento persone in Salizada all'annuale cena di vicinato
Una veduta della cena di vicinato a San Samuele
Una veduta della cena di vicinato a San Samuele
 
VENEZIA.
Un banchetto di pasta e fagioli, bigoli in salsa, trenta chili di macedonia, ottimi vini e allegria. Un banchetto di quartiere, di amicizia e simpatia, quello che domenica sera ha occupato i masegni di Salizada San Samuele coinvolgendo residenti, negozianti, artigiani, ristoratori. In trecento, seduti alla stessa lunghissima tavola imbandita grazie alla generosità di tutti. Dalle cucine del «Bacareto» sono usciti i bigoli in salsa e le sardine fritte, sui fuochi di «Fiore» è stata cucinata la pasta e fagioli, nelle case di San Samuele sono state preparati i fondi di carciofi, la piovra con patate, le polpette, gli arancini, la frutta, dalla centine «Balan», «Vigna dogarina» e «Colutta» vini a volontà.  Per una sera, San Samuele ha dimostrato come questo angolo di città sia vivo, vivissimo, fatto (anche) di questa antica tradizione veneziana che è il banchetto del vicinato.  «Quando ero ragazzo - racconta Emilio De Giulio, proprietario del «Bacareto» - non c'era differenza tra ricchi e poveri. Qui si giocava e si stava insieme tutti quanti, ognuno portava qualcosa da mangiare e si rimaneva a chiacchierare». «Mi ricordo che laggiù - racconta ancora Emilio indicando la Scuola dei Mureri, l'edificio con squadra e martello in rilievo sulla facciata - vivevano in una ventina di persone che poi sono state spostate. Erano sicuramente povere, ma non venivano escluse».  Pe settimane, ciascuno ha annunciato quello che avrebbe portato. Come Ketty Alverà che aveva promesso (e mantenuto) di preparare 30 chili di macedonia. E in regalo a tutti i bambini quaranta baby caprioli usciti dalla mani d'oro di Pier Paolo Zanussi che ha passato l'estate a lavorare per far felici i piccoli di San Samuele. Poi musica con Daniele Perolari. (m.pi.)

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