Il luminare opera al cervello mentre il paziente suona il piano

Il neurochirurgo mestrino Luigino Tosatto esegue un intervento delicatissimo «Tumore asportato operando il giovane da sveglio per preservare le sue abilità»



La mano del giovane paziente accarezza la tastiera e suona uno “spartito” ideato a Montréal. A pochi centimetri dalle sue dita il professor Luigino Tosatto sta lavorando per asportare un grosso tumore al cervello. L’eccezionale intervento di Awake Surgery (chirurgia da sveglio), che vede il medico mestrino tra i massimi esperti in Italia, è riuscito nel migliore dei modi, e oggi il celebre jazzista è tornato a casa e ha ripreso a suonare come prima. «L’Awake Surgery è una metodica consolidata, tornata in auge grazie al progresso tecnologico, che permette di togliere la massa tumorale rispettando aree eloquenti dell’organo del paziente, come linguaggio, mobilità e sensibilità, non monitorabili se fosse addormentato» spiega Tosatto da sei anni alla guida della Neurochirurgia dell’ospedale Bufalini di Cesena. Medicina di precisione, ritagliata in base alle esigenze del paziente, questa la sua specialità. Non basta eseguire l’intervento a regola d’arte, bisogna anche fare tutto il possibile preservare le funzioni lavorative della persona, in questo caso la propensione artistica e musicale. Dopo cinque ore di sala operatoria, scandite da bisturi e note musicali, l’équipe sanitaria ha rimosso con successo il tumore. Il risultato ottenuto dal dottor Tosatto è frutto di un bagaglio di esperienze che lo riporta in Veneto.

Radici a Mestre (è nato a Mira), la maturità al liceo scientifico Parini, studi all’Università di Padova, un passaggio a Cagliari e dal 2013 il primariato al Bufalini, dove poche settimane fa ha portato a termine brillantemente l’intervento sul musicista colpito da neoplasia cerebrale. «Ho un bellissimo ricordo degli anni all’Università di Padova, uno degli atenei più prestigiosi del mondo, dove ho avuto il privilegio e la fortuna di muovere i primi passi al fianco dei pionieri della Neurochirurgia quali Peserico e Mingrino» aggiunge Tosatto, rivolgendo un ringraziamento speciale al professor Renato Scienza. «Un chirurgo e una persona straordinaria. Vederlo operare sembrava molto facile, è la caratteristica dei grandi».

Ricordi che riportano Tosatto tra le aule del Bo con una punta di rammarico. «Mi sarebbe piaciuto rientrare a lavorare a Padova dove tutto per me è cominciato, non è stato possibile in occasione di un recente concorso, ma sarebbe stato il coronamento di un sogno, la chiusura del cerchio» sospira il primario, che però guarda avanti, alle prossime sfide che lo vedranno protagonista in terra Romagnola. «A Cesena stiamo lavorando intensamente per costruire una delle più grandi Neurochirurgie d’eccellenza d’Italia, dentro all’azienda unica che riunisce i quattro ospedali della provincia: Ravenna, Forlì, Rimini e Cesena, che servono un bacino di 1,2 milioni di abitanti che d’estate diventano 5 milioni» aggiunge il luminare. L’operazione eseguita da sveglio sul docente di musica non è una prima assoluta – viene applicata sul 5% dei casi di neoplasie benigne e il 15% dei gliomi cerebrali pari a 7 diagnosi ogni 100.000 abitanti– ma costituisce un passo avanti nella conoscenza del cervello.

«La peculiarità della procedura che abbiamo portato a termine è stata quella di mappare il cervello attraverso la risonanza magnetica in modo da avere un raffronto tra il prima e il dopo, e durante la procedura chirurgica abbiamo tolto il tumore risparmiando le aree che determinano la vocazione musicale» prosegue Tosatto. La decisione di dedicarsi proprio al cervello, l’organo che orchestra la complessa macchina del corpo e delle emozioni lo riconduce ancora una volta in Veneto. «Nei primi anni di studi accademici mi sono appassionato al cervello, ero affascinato dalla sua anatomia. Un interesse innato, reso ancora più saldo quando mio fratello ha riportato un trauma cranico a seguito di un incidente. Lì ho capito che quella era la mia strada». A 58 anni e dopo un’esperienza più che trentennale in corsia, Tosatto si emoziona ancora a spiegare cosa sia il cervello. «È impossibile definirlo, sarebbe come rinchiudere l’infinito». —





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