Il gruppo Marseglia paga i debiti e si prende anche Ca’ Sagredo
Mentre sta incontrando le prime contrarietà - a cominciare da quella della Municipalità di Venezia, ma con dichiarazioni non positive anche da pare del sindaco Luigi Brugnaro - rispetto al proprio progetto appena presentato in Comune di insediamento nell’area dell’ex Orto Botanico di San Giobbe di un nuovo hotel a cinque stelle con il marchio Canopy Hilton, il gruppo Marseglia - già proprietario dell’Hilton Molino Stucky - va un passo probabilmente decisivo verso l’acquisizione di un altro albergo veneziano di lusso: il Ca’ Sagredo Hotel. Si tratta del prestigioso palazzo settecentesco sul Canal Grande - decorata da affreschi e Giambattista Tiepolo, Pietro Longhi e Sebastiano Ricci tra gli altri - che ospita l’omonimo hotel a cinque stelle. La società guidata dall’imprenditore pugliese Leonardo Marseglia ha infatti presentato in questi giorni il ricorso di concordato fallimentare relativo alle due società dell’imprenditore calabrese Giuseppe Malaspina - La Gimal Hotel srl e la Ca’ Sagredo srl - che di fatto possedevano l’albergo. Il gruppo Marseglia si impegna a pagare entro trenta giorni integralmente tutti i creditori delle due società fallite, per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro.
Tra di essi lo stesso Comune di Venezia - per imposte arretrate non pagare - per oltre 800 mila euro. Se l’operazione andrà a buon fine Marseglia - nel giro di qualche mese - diventerà a tutti gli effetti l’unico proprietario di Ca’ Sagredo perché i Malaspina sarebbero costretto a uscire anche dalla gestione dell’hotel, senza rischi però per il personale. Già annunciato in questo caso un ampio restyling dell’hotel soprattutto della parte esterna. Le operazioni dell’ex Orto Botanico di San Giobbe e di Ca’ Sagredo sono in qualche modo legate. Entrambi infatti appartenevano all’imprenditore calabrese Giuseppe Malaspina - con qualche problema con la giustizia - le cui società sono entrambe fallite. Marseglia aveva già rilevato con un altra sua società i debiti della San Giobbe srl - la società di Malaspina poi fallita - e ora vuol fare altrettanto per quelli della Gimal Hotel srl e della Ca’ Sagredo hotel srl - anch’esse fallite - che avevano appunto la proprietà di Ca’ Sagredo. La possibile trasformazione dell’area di San Giobbe a fini alberghieri rischierebbe l’approvazione di una Variante al Prg oltre a un via libera in deroga da parte del Consiglio comunale in base a quanto prevede la nuova delibera blocca-alberghi per la richiesta di nuove aperture.
Si è già pronunciata in senso contrario nell’assemblea pubblica convocata per discutere del progetto la Municipalità di Venezia con il suo presidente Giovanni Andrea Martini. Il Comune dovrà comunque istruire ora la pratica sul progetto del gruppo Marseglia che prevede tra l’altro anche il recupero e la riapertura al pubblico dell’area dell’ex Orto Botanico. Si è fatta avanti anche l’università di Ca’ Foscari con il rettore Michele Bugliesi, proponendo di costituire presso l'ex Orto Botanico la sede di un progetto per l'alta formazione, l'innovazione e la nuova imprenditorialità, una Business School del Veneto e del Nordest. —
Enrico Tantucci
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