Il galano? A 42 euro al chilo
Buoni ma costosi, l'Adico indaga sui prezzi

Galani e frittelle? Per fortuna che si mangiano solo per un paio di settimane l'anno: il rischio, infatti, è che le golosità, simbolo del Carnevale, siano un bel colpo non solo per la linea, ma anche per il portafogli. E' il risultato di una indagine effettuata dall'Adico (associazione dei consumatori) di Mestre in collaborazione con Risparmiosuper.it: l'associazione di via Volturno ha monitorato i prezzi in 15 esercizi di Mestre e Venezia tra pasticcerie e supermercati, mentre Risparmiosuper.it ha messo a disposizione i dati relativi alla vendita dei galani nella grande distribuzione sia a livello nazionale che veneto, evidenziando il ritocco all'insù. Il primato del crostolo più caro tra terraferma e centro storico va alla
pasticceria Ceccon
di piazza Carpenedo, che con 42 euro al chilo stacca tutte le altre. Medaglia d'argento alla nota pasticceria
Rosa Salva
di via Cappuccina incrocio via Tasso (37 euro), mentre al terzo posto c'è la cioccolateria
Pettenò
di via Vallon, che si divide la medaglia di bronzo con la pasticceria
Rizzardini
di Campo San Polo (35). I prezzi continuano ad aumentare anche nella grande distribuzione veneta, con un rincaro del 33% sui galani confezionati. Più ristretta la forbice dei prezzi delle frittelle: si va dai 70 centesimi del banco dei supermercati di terraferma a 1,50 euro per una venexiana o una ripiena di crema Chantilly nel cuore del centro storico (pasticceria
Le Cafè
di Campo Santo Stefano). «In particolare - spiega l'Adico - la ricognizione delle pasticcerie e dei supermercati cittadini conferma come Venezia e Mestre siano decisamente più care rispetto alla media del resto della regione: se nei punti vendita visitati delle grandi catene i crostoli sono venduti a una media di 11,40 euro al chilo, il costo medio veneto è di 6,93 euro al chilo, quindi quasi 4,5 euro di differenza». Il prezzo del prodotto riporta il segno «più» rispetto agli anni precedenti anche a livello nazionale: se nel 2009 si pagavano 5,16 euro per un chilo di crostoli, nel 2010 si è passati a 5,52 euro (+6,97%) per arrivare a sborsare quest'anno 6,38 euro (+15,6% rispetto all'anno precedente). Secondo i pasticceri, si tratterebbe di aumenti legati al rincaro delle materie prime. «Olio, uova, burro, farina - sottolinea il presidente dell'Adico Carlo Garofolini - sono più cari di un anno fa, quindi gli aumenti si riflettono sul prezzo finale soprattutto nelle pasticcerie, dove la qualità si paga ma si ha la ragionevole certezza di gustare prodotti freschi e cercando la pasticceria che offre il prezzo più concorrenziale si può salvare qualche euro». Chi preferisce mettere nel carrello della spesa un pacchetto di crostoli già confezionati risparmia di sicuro, ma farà un vero affare solo se terrà anche un occhio all'etichetta. Paolo Ceccon (nella foto), titolare dell'omonima pasticceria che detiene il primato del galano più caro, difende la ricetta. «Quello del prezzo è un discorso freddo, significa poco. Il 90 per cento dei crostoli che si trovano nelle pasticcerie oggi è confezionato e dunque industriale, arriva in scatoloni, basta sentire la consistenza dei nostri galani per rendersi conto della differenza. Il costo è formato da tanti ingredienti. Noi li friggiamo uno ad uno (il fine settimana lavoriamo in 6 per produrne 20 chili) e quando li portiamo in pasticceria dal laboratorio, li conserviamo in forni che li mantengono caldi». Il segreto del successo? «L'olio puro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video