«Il Florian non diventerà cinese»

La proprietà risponde alla voci di vendita: joint venture, ma per i locali in Oriente

«La Sacra Srl non vende il Caffè Florian e, anzi, ci stiamo preparando a festeggiare nel 2020 i 300 anni di quotidiana apertura del più antico Caffè d’Europa».

Così Cristiana Rivolta, responsabile del marketing della società, risponde in merito alla notizia che sta agitando i social veneziani, dove si rincorrono post dove viene data per certa la vendita della società proprietaria dello storico caffè ad un gruppo cinese.

Accordi con l’Oriente ce ne sono, ma riguardano la recente apertura di nuovi locali in Cina e Taiwan, con una nuova, diversa società.

«Per questo progetto abbiamo fatto una joint venture, che non riguarda lo storico caffè veneziano», prosegue Rivolta, «ma ci vede partner di una nuova società - Venezia Trionfante, il primo nome del Florian - con un “gigante” come Shin Kong Mitsukoshi jdi Taipei. Un’intesa nata proprio con lo scopo di aprire nuovi Florian - locali, non caffè - in Cina e Taiwan».

D’altra parte , l’antico Caffè Florian non è più “veneziano” da anni: ha cambiato proprietà nel 2009, quando Daniela Vedaldi, che con il marito lo gestiva da 25 anni - ma alla sua famiglia apparteneva dagli anni Trenta - ha ceduto il 100 per cento della Sacra srl alla «Florian Holding srl» di cui è presidente il romano Andrea Formilli Fendi, figlio di Franca, una delle sorelle che hanno lanciato nel mondo il marchio dell’omonima casa di moda. Amministratore delegato Marco Paolini, manager che aveva già collaborato con Vedaldi.

Negli ultimi anni, l’espansione ad Oriente. Proprio a fine maggio, in occasione del taglio del nastro di un nuovo Florian a Taichung (Taiwan), all’interno del centro commerciale di lusso Mitsukoshi, il ceo Marco paolini aveva commentato: «Florian non è solo un caffè, per noi è un luxury brand e come tale lo stiamo gestendo. Consideriamo Florian una delle grandi eccellenze italiane e vogliamo farla crescere secondo i nostri canoni. Esistono contatti con gli Stati Uniti, con Londra e con Parigi, ma non è nostra intenzione avviare formule tipo franchising, inadeguate alle caratteristiche di un luxury brand».

Con quello aperto a Taiwan sono sei i “Florian” in Oriente e - sostiene la società, che in Italia ha un giro d’affari stimato di 8 milioni di euro - «conservano la filosofia del locale originario nella tradizione del servizio e nella qualità dei prodotti».

Almeno per ora, all’orizzonte non c’è uno sbarco della Cina tra gli specchi e gli stucchi del Florian in piazza San Marco. (r.d.r.)

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