Il faro Ramses II accende Balasso «Fascismo luminoso»
L’attore su Facebook si scaglia contro il sindaco e si chiede «Da cosa ci protegge esattamente l’agenzia regionale?»

Una diffida che non poteva essere fatta da Arpav, Veneto Stellato che va in Procura, il Comune che assicura di avere tutte le autorizzazioni e l’attore Natalino Balasso che sbeffeggia l’agenzia per l’ambiente e il sindaco su Facebook. La vicenda del mega faro Ramses II, acceso per i 100 anni di Porto Marghera lunedì scorso, non smette di arricchirsi di nuovi elementi in una polemica che sembra non aver fine.
Il post di Balasso.
Balasso ieri sul suo profilo Facebook ha attaccato Arpav e sindaco Brugnaro, tacciando quest’ultimo di «fascismo luminoso». «A Venezia l’Arpav revoca la diffida al Comune per il faro che dovrebbe vedersi in tutto il Veneto, di modo che anche un ragioniere di Belluno si renda conto (ma solo di notte) che esiste Porto Marghera. Secondo il sindaco, questo dovrebbe rilanciare l’area. C’è gente che vede il territorio come una discoteca, con la differenza che alla discoteca un’ordinanza del Comune farebbe spegnere un faro che produce un fascio di soli duecento metri. La domanda è: da cosa ci protegge esattamente l’Arpav?».
La replica di Arpav.
In una nota Arpav risponde all’attore. «Arpav proprio a Porto Marghera è impegnata nelle attività di controllo del vasto Sito di interesse nazionale su cui si svolgono attività di bonifica e messa in sicurezza, effettua verifiche ispettive negli impianti soggetti alla Direttiva Seveso e i controlli nelle aziende, presidia h24 in collaborazione con la sala operativa dell'Ente zona industriale tutta l'area garantendo l'informazione ai cittadini e un pronto intervento in caso di emergenze ambientali» e molto altro. Quindi l’invito: «Ci farebbe molto piacere se venisse a trovarci per parlare direttamente con noi, non sempre siamo bravi a raccontarci e la sua intelligente ironia ci sarebbe d’aiuto».
Competenze sulla diffida.
In merito all’iniziale diffida al Comune, Arpav ha ieri chiarito di aver titolo soltanto a chiedere copia del progetto illuminotecnico dell’intero impianto. La diffida, semmai, avrebbe dovuto inviarla la Regione in caso di verificata violazione alla legge sull’inquinamento luminoso del 2009. Verifica al momento non ancora eseguita, e che giovedì scorso ha infatti portato alla marcia indietro di Arpav.
Il Comune.
Il Comune nella tarda mattinata di ieri ha inviato proprio all’Agenzia regionale per l’ambiente il progetto tanto discusso, e comunque il faro continua a rimanere acceso la sera. Intanto sempre Arpav ha convocato per mercoledì prossimo una riunione straordinaria dell’Osservatorio regionale contro l’inquinamento luminoso, dopo le richieste avanzate da Veneto Stellato che, sull’argomento inquinamento luminoso, funge da coordinamento regionale riunendo esperti, cittadini e associazioni. Veneto Stellato che martedì ha anche depositato un esposto in Procura della Repubblica a Venezia e uno alla Corte dei Conti ipotizzando i reati di abuso d’ufficio e danno erariale nell’operazione Ramses II per Porto Marghera, così come ha ipotizzato la violazione di articoli precisi del Codice della strada.
Il Comune, che gestisce questa operazione, ieri ha fatto sapere di avere, carte alla mano, tutto in regola per il periodo di accensione, che può andare dal tramonto all’alba, ma che per ragioni di buon senso, finora non ha visto protrarsi mai oltre la mezzanotte il periodo di accensione del faro, dato che a certe ore in pochi magari lo potrebbero notare. Quindi si sta facendo una sperimentazione di giorno in giorno. Tuttavia, nel periodo carnevalesco, potrebbe essere prolungata la fascia oraria di accensione».
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